Fu chiamata così nel Seicento per la vicinanza con un tempio dedicato alla dea della bellezza, di cui sono state rinvenute evidenti tracce nel parco di villa Fidelia. Porta Venere, realizzata in travertino bianco e decorata da lesene di ordine dorico, è contraddistinta da tre aperture arcuate (fornici), del periodo del regno dell’imperatore Ottaviano Augusto (27 a.C.-14 a.C.), comprese tra due possenti torrioni dodecagonali romanici, su alti sostegni quadrati: le cosiddette Torri di Properzio, dal nome del poeta latino Sesto Aurelio (47 a.C.-14 a.C.), cui Spello ed Assisi si contendevano l’onore di aver dato i natali.