La Rocca
Sorta intorno all’anno 1000, sulla sommità di uno dei colli più alti del territorio, era composta originariamente da una fortezza di modeste dimensioni con la sua torre. Dopo incendi e devastazioni, nel 1296 venne ricostruita una nuova torre di forma ottagonale affiancata da una guarnigione a forma di parallelepipedo.
Il successivo sviluppo della Rocca si lega alle sorti dei Farnese. La famiglia prese possesso della guarnigione alla metà del 1400 ed operò numerosi interventi per trasformarla in palazzo signorile. Successivamente venne realizzato il “Cortile d’Amore”, così chiamato perché la sua costruzione si deve alla celebrazione del matrimonio tra Angelo Farnese (fratello del futuro papa Paolo III) e Lella Orsini dei conti di Pitigliano avvenuto nel 1488.
All’interno del Cortile, è presente il pozzo in travertino la cui vera fu realizzata su disegno di Antonio da Sangallo il giovane (così come il camino monumentale del salone ducale) nella prima metà del ‘500, periodo in cui la Rocca era abitata da Pier Luigi farnese (figlio di papa Paolo III) e dalla sua famiglia.
Altro elemento storico-artistico della Rocca è la Loggia che si affaccia sul giardino e sulla piana di Valentano, realizzata per celebrare l’elezione del cardinale Alessandro farnese al soglio pontificio con il nome di Paolo III avvenuta nel 1534. Nel 2021 la Rocca è stata inserita nelle Rete delle Dimore Storiche del Lazio.
La Scala Santa
Situata all’interno della Rocca Farnese, il suo impianto risale alla metà del ‘500 e collegava primo e secondo piano della Rocca. La costruzione della Scala Santa è successiva di alcuni decenni al 1730, quando una parte della struttura venne concessa alle suore di clausura domenicane guidate da Suor Maria Gertrude Salandri e dalla suora valentanese Anna Maria Starnini che vi fondarono il loro monastero.
La Scala fu voluta dalla Salandri ad immagine di quella di San Giovanni in Laterano.
Sui lati della scala, composta dai tradizionali 28 gradini, sono raffigurate scene della passione di Cristo; altri quadri relativi alla passione si trovano nella cappellina posta alla sommità dove, sul fondo, venne collocato un crocifisso in legno fatto recuperare da Suor Anna Maria dalla chiesa di Bisenzio (oggi è sostituita da una riproduzione in quanto l’originale è stato portato a Gubbio dalle ultime suore che hanno lasciato il monastero nel 1931).
Foto di AlessioFunghiPH