Il duomo di Vieste fu edificato nell’XI secolo e sorge in una delle zone più alte del borgo, circondata da edifici poco meno alti. Il suo impianto tipico del romanico pugliese si ritrova in perfetta armonia con il campanile della chiesa, non particolarmente slanciato, ma sapientemente progettato in stile barocco dopo un crollo nel 1772.
La chiesa, Basilica a tre navate, reca tracce di continui adattamenti sovrapposti nel corso dei secoli. Nel complesso, rimane molto poco della struttura originaria medievale.
Come le altre cattedrali della zona, è dedicata alla Maria Assunta.
Presenta una pianta a croce latina, con tre navate suddivise da colonne di stili diversi e transetto.
Il presbiterio è dominato da una grande tela di Luigi Velpi (1779) raffigurante la Cacciata dei venditori dal tempio; l’altare maggiore risale al 1769 ed è affiancato da un Crocifisso ligneo settecentesco; fa da corona al presbiterio un coro ligneo del Seicento.
Il soffitto settecentesco dipinto a tempera è impreziosito da tre tele raffiguranti Maria Vergine assunta in cielo, a cui è intitolata la basilica, San Giorgio, protettore di Vieste, e San Michele arcangelo, patrono dell’arcidiocesi.