La Chiesa patronale di San Paolo viene citata per la prima volta nel 929, in occasione della sosta dei monaci di Bobbio che stavano trasportando a Pavia le spoglie di S. Colombano. Rimaneggiata a più riprese nei secoli successivi, l’edificio fu riconsacrato nel 1520 dal vescovo di Piacenza Pietro de Reconda, dopo che era stato ampliato nel 1500. La facciata fu sovrapposta nel XVIII secolo a quella originaria: ha subito un restauro in occasione del Giubileo nell’anno 2000. Nell’abside è conservata una grande pala d’altare del primo seicento in legno dorato finemente scolpito con un dipinto ad olio del XV secolo raffigurante “Madonna con il Bambino e il Diavolo”.