Nel grazioso paesino di Borgo a Mozzano, situato in Toscana in provincia di Lucca, si trova il celebre Ponte della Maddalena, meglio noto col nome di Ponte del Diavolo. Questo ponte, che attraversa il fiume Serchio, è noto per la sua forma molto particolare: l’arco centrale infatti è più alto, ampio e più particolare degli altri archi minori. La sua fama è ormai giunta anche al di fuori dei confini regionali e numerose sono le leggende che lo rendono protagonista. Vi raccontiamo le più curiose e le più note.

Fascino e mistero avvolgono il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano 1
naffnaff – istockphoto.com

La leggenda di San Giuliano e il diavolo

La leggenda narra la storia del capo muratore, San Giuliano, il quale durante la costruzione del ponte riscontrò numerose difficoltà dovute alle piene da parte del fiume. San Giuliano, così, si rese conto che non fu più in grado di rispettare i tempi stabiliti per i lavori e preso dalla frustrazione, un giorno iniziò ad imprecare, arrivando ad evocare il demonio e pronunciando alcuni sacrilegi.
Il diavolo si presentò al muratore proponendogli così un patto: avrebbe terminato l’opera egli stesso la notte successiva, a patto che gli venisse concessa la prima anima che avrebbe percorso il suo ponte.
Come promesso, il ponte fu terminato dal diavolo e questo iniziò a scaturire nel capomastro un senso di colpa e un ripensamento sul patto concordato. San Giuliano, quindi, si recò presto dal parroco del paese per confessarsi e chiedere aiuto. I due uomini decisero così di escogitare un piano per truffare il diavolo ed evitare che questo si prendesse l’anima di un innocente; infatti, fecero percorrere il ponte ad un cane. Questo gesto fece adirare il diavolo che, sentendosi preso in giro, getto il cane nelle acque gelide del fiume, e non fu mai più rivisto.
Secondo la leggenda, pare che il cane fosse un pastore maremmano dal manto completamente bianco che da quel giorno viene avvistato sul ponte le ultime notti del mese di ottobre intento a cercare l’anima di San Giuliano, dopo essersi preso gioco del diavolo.
Inoltre, sembra che, se si osserva bene, è possibile scorgere il corpo dell’animale pietrificato sul letto del fiume.

Un finale alternativo
La storia del capomastro e del patto col diavolo non è l’unica leggenda che viene tramandata. Un’altra versione, che vede un altro finale, vede al posto del cane un maiale che rincorreva una mela. Secondo questa versione il diavolo, furioso per il raggiro, si gettò direttamente nel fiume facendo in questo modo apre un portale con l’inferno, i cui segni sarebbero ancora visibili sul fondo del fiume.

Ponte del Diavolo Borgo a Mozzano
fulpez – pixabay.com

Il patto per l’eterna giovinezza

Un’altra storia altrettanto curiosa vede protagonista la nobildonna Lucida Mansi, una giovane lucchese che, spaventata dalla vecchiaia, si sottoponeva a qualsiasi tipo di trattamento per preservare il suo giovane aspetto ed evitare che lo scorrere del tempo mostrasse i suoi segni. Una mattina, mentre si trovava a Pescaglia, si accorse che sul suo viso era comparsa una ruga. La notizia la sconvolse talmente tanto, che la sera stessa si ritrovò a vagare piangendo per le vie di Borgo a Mozzano. Giunta sul Ponte della Maddalena, incontrò un bellissimo giovane, che le promise 30 anni di giovinezza ma lei, in cambio, avrebbe dovuto donargli la sua anima. Lucida accettò, senza sapere che il giovane fosse in realtà proprio il diavolo che aveva assunto quell’aspetto per raggirarla. Lucifero portò quindi la donna sulla sommità del ponte e dal punto più alto la gettò nel fiume sottostante, dopo essersi impossessato della sua anima.

Insomma, le leggende sul Ponte del Diavolo sono numerose e tutte avvolte da un’aura di mistero. Visitare il ponte può essere un’esperienza unica ed emozionante, che lascerà un ricordo indelebile in ogni turista.

Foto principale di beniculturalionline.it