Una leggenda delle Langhe narra di sette fratelli che lavoravano duramente la terra su una collina. Il lavoro era molto faticoso e la delusione e lo sconforto li affliggeva nel vedere i magri pasti portati loro dalla sorella.

Un venerdì, giorno di astinenza secondo i canoni cattolici, i sette fratelli iniziarono a insultare la sorella e a imprecare verso la regola che l’aveva indotta a preparare un pranzo così scarno. Affamati e arrabbiati, i sette fratelli continuavano a dir parole mentre si avvicinava una processione guidata dal parroco. La processione stava trasportando un Santo viatico ai malati in forma solenne e, davanti a questo spettacolo, la sorella s’inginocchiò in preghiera invitando i fratelli a fare altrettanto.

I fratelli, sempre più colmi d’ira, continuarono con i loro insulti e le loro bestemmie fino a lanciare una sfida a Dio che avrebbe dovuto farli sprofondare in un abisso se fosse realmente esistito.

La voragine creata dalla punizione divina viene chiamata oggi Rocca dei sette fratelli, una voragine in località Treiso, poco distante da Barbaresco e Neive. Se si passa da quelle parti è impossibile non notare la “rocca”. La voragine in contrasto con le colline del Barbaresco, si nota ancor di più nei periodi autunnali e primaverili e offre uno dei punti panoramici più spettacolari lungo il percorso della Strada romantica delle Langhe e del Roero.

In realtà questa voragine è stata creata dall’erosione dell’acqua che nel corso dei secoli ha scavato la collina. Le pareti sono ripide, con sporgenze tese verso il centro del dirupo quasi totalmente prive di vegetazione. Il bordo alto invece è ricco di piante da alto fusto.

Se ve lo state chiedendo, la sorella della leggenda fu risparmiata dalla tragedia e si ritrovò sul ciglio del burrone dopo la punizione divina.

Foto di cittadelvino.it