Se una rondine non fa primavera, un fiore sicuramente sì. Per informazioni chiedere al Comune di Procida, che ogni anno annuncia l’inizio della bella stagione diffondendo nel noto borgo marinaro campano cartelli colorati contenenti un appello agli abitanti:
«Il sindaco invita la cittadinanza a prestare attenzione alla vegetazione prospiciente la pubblica via, a curare le facciate esterne, a manutenere e abbellire cancelli, balconi e finestre anche con piante ornamentali – si legge nel comunicato – Salvaguardiamo il decoro, l’ambiente e l’immagine della nostra Isola, curiamo insieme la nostra storia».
Il primo cittadino Dino Ambrosino ricorda come l’indimenticata scrittrice Elsa Morante, che dai giardini fioriti di Procida prese ispirazione per il suo romanzo L’isola di Arturo, sarebbe orgogliosa di questa iniziativa, diventata ormai una piacevole prassi consuetudinaria tra i procidani, e si affida al loro gusto estetico. Anche se provvedere al decoro, in realtà, sarebbe un obbligo: per chi trascura le aree verdi private, piante e siepi sono previste sanzioni che possono ammontare fino a 674 euro.
«Abbiamo il dovere morale – ha dichiarato il sindaco – di preservare la bellezza, offrendo ai turisti un’isola in grado di far strabuzzare gli occhi».
Ma l’Operazione Primavera non comincia certo nel giorno del solstizio. Durante l’inverno, infatti, gruppi di volontari si sono impegnati a mantenere l’ordine e la pulizia dell’intera Procida, estirpando erbacce qua e là, dal quartiere storico (e coloratissimo) di Marina Corricella al porto della Chiaiolella, passando per la panoramica Via De Gasperi e l’isola di Vivara, meta di stormi di uccelli migratori. Insomma, se una rondine non fa primavera, a Procida è primavera tutto l’anno.