E’ su di un poggio immerso tra le verdi colline del Monferrato che si racconta la storia dell’antico castello di Piea. Qui, ad una manciata di chilometri dai deliziosi borghi di Cocconato e Montechiaro, storia, arte e mistero s’intrecciano tra il parco e le ottanta sale del maniero medievale.
Al Castello di Piea si narra la storia del fantasma della nobile Orsola, ultima discendente dei Roero, morta nel 1796 a 24 anni mentre dava alla luce una bimba, vissuta pochi minuti. Da qui l’esistenza della leggenda e dello spettro della giovane.
Una presenza che i Tamietto, inquilini del maniero dal 1995, avvertono tra le mura del castello, che nelle notti illuminate dalla luna vaga tra le stanze di quest’ultimo affacciandosi da quel balcone su cui i proprietari confessano d’averla fotografata.
Eventi e testimonianze che hanno indotto lo staff Legends Investigations, composto da esperti appassionati di fenomeni paranormali, a mettersi sulle tracce del fantasma, studiando il caso del castello dopo aver riscontrato la presenza della cosiddetta Dama Bianca e della sua bimba, impaurite e con particolari difficoltà a comunicare.
Presenze confermate dal rilevatore di vibrazioni e dalla pronta risposta delle presenze alle sollecitazioni, oltre ad avere raccolto immagini create con la tecnica della metavisione del volto di un uomo coperto dalla barba e quello di una donna che potrebbe essere proprio quello della giovane donna, presenza che gl’inquilini sentono profondamente vicina e positiva per il castello, parte integrante di quel luogo dove visse la sua breve esistenza.
Citato per la prima volta da papa Anastasio in una bolla del 1154, il castello vide nel 1434 Ludovico Roero, alleatosi con il Marchese Paleologo di Monferrato, diventare signore di tutto il feudo e di quel castello che nel 1436 tornò al Vescovo per passare poi nelle mani di Percivalle Roero nel 1473.
Sul finire del XVII secolo, a seguito di aspre battaglie, dopo varie contese tra Savoia e Santa Sede, fu il conte Carlo Roero a dare inizio ai lavori di restauro che avrebbero trasformato il maniero da antica roccaforte a dimora gentilizia. Di questo periodo è infatti la realizzazione della sfarzosa e scenografica Sala da ballo e delle belle sale attigue. Passato, tra l’inizio e la fine dell’Ottocento, dal marchese Faussone di Clavesana all’illustre famiglia genovese dei Bombrini, è oggi residenza privata e sede museale.
Da vedere al suo interno i preziosi affreschi risalenti al 1762 dei pittori Bernardino Fabrizio e Giovanni Galliari, maestri del “trompe d’oeil”, l’imponente scalone dell’ingresso realizzato su progetto del celebre architetto Filippo Juvarra e i preziosi lampadari di Murano.
Imperdibile una visita al castello in occasione della manifestazione floreale primaverile “Il Narciso Incantato”, quando il giardino propone una spettacolare fioritura di bulbose.
Fa da cornice all’antico maniero il borgo di Piea, immerso tra i poggi del Monferrato, che propone interessanti percorsi con affacci sulle colline limitrofe e viste sul castello. La chiesa parrocchiale, risalente alla fine del XVI secolo, la seicentesca cappella di San Sebastiano e la cappella della Beata Vergine della Neve, eretta in forza di un voto fatto dagli abitanti del borgo per la liberazione dalla peste, sono solo alcune delle emergenze architettoniche dell’abitato di questo angolo di terre monferrine.