San Leo e la secolare tradizione dei giullari

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Erano dei simpatici burloni, dei… buffoni. E, detta così, sembra un’offesa bella e buona. Ma, in termini prettamente “professionali”, si definivano in questa maniera prorio loro stessi. Stiamo parlando dei giullari, i giocolieri di strada che in epoca medievale allietavano i momenti di vita quotidiana dei passanti con balli, canti, suoni, acrobazie, imitazioni, scherzi, racconti di storie e di leggende.

Si appostavano vicino a una chiesa o alle bancarelle di un mercato, si intrufolavano nelle feste di paese rubando la scena in mezzo a una piazza gremita. Insomma, si guadagnavano da vivere facendo ridere la gente con la loro ironia e con quella che, già ai tempi dell’Impero Romano, veniva chiamata “satira”. Bersaglio dei loro monologhi, infatti, erano spesso regnanti o governatori. E la satira politica, si sa, tirava già allora.   

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Foto da www.altarimini.it

I primi giullari nacquero in Francia, ma l’etimologia della parola “giullare” deriva dal latino “jocus”, che significa “gioco”. Ecco perché questi artisti venivano considerati degli eterni Peter Pan: lavoravano giocando e il loro modo di fare risultava ridicolo, irriverente, stravagante. Per non parlare poi dei loro “outfit”, colorati e sfavillanti, degni dei più eccentrici costumi di Carnevale. La figura del giullare si è evoluta nei secoli, declinandosi in modo più specialistico: i cantastorie, ad esempio, erano specializzati nel racconto di fiabe e credenze, i menestrelli nelle suonate romantiche. 

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Il Forte di San Leo

Anche l’Italia ospitò i suoi giullari che, viaggiando per le città e i borghi dell’intera Penisola, raccolsero l’affetto degli abitanti. A San Leo, per esempio, i giullari sono ricordati ancora oggi come vere e proprie istituzioni secolari: a giugno di ogni anno, l’antico borgo in provincia di Rimini ricorda un importante riferimento storico, nonché l’arrivo di Francesco d’Assisi l’8 maggio 1213. Il Santo tenne una predica che conquistò il cuore del conte Orlando de Cattani, a tal punto da indurlo a donargli il monte della Verna, dove poi Francesco ricevette le Sacre Stimmate. Con il San Leo Giullari in Festival, i residenti del borgo rimettono in scena la vita di Francesco d’Assisi organizzando concerti, musical e spettacoli itineranti per le vie del paese con protagonisti giullari provenienti da ogni angolo d’Italia. E tornare al Medioevo diventa un gioco da ragazzi. 

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