É la vista dell’arcipelago delle Eolie ad emozionarci lungo il percorso che da Messina, la città dello stretto, corre alla volta della prima tappa del weekend, nelle terre nord orientali della Sicilia.

É l’autostrada A20 che collega Messina a Palermo ad accompagnarci nel primo tratto di strada che ci porta al borgo di Castroreale.

Usciti a Barcellona Pozzo di Gotto, grosso centro affacciato sul Tirreno, imbocchiamo la provinciale 82 e saliamo fino ai 394 metri di Castroreale.

Castroreale

Situato tra i monti Peloritani, il centro abitato è aggrappato al colle Torace.

Caratteristico il suo tessuto urbano di spiccata impronta medioevale, caratterizzato da stretti e tortuosi vicoli dalla caratteristica pavimentazione in pietra.

Il borgo va visitato lasciandosi trascinare dalla curiosità e dalla voglia di scoprirne gli angoli più nascosti, godendosi i panorami che le sue piazzette regalano sul mare e sui monti.

Da non perdere il Duomo dedicato all’Assunta, eretto nella prima metà del Seicento, ornato da due interessanti portali marmorei e dall’interno a croce latina che custodisce tele settecentesche, statue marmoree cinquecentesche ed una meridiana a camera oscura, una delle sette meridiane costruite nella regione nel XIX secolo.

Da vedere, tra le altre, anche la chiesa seicentesca di San Filippo Neri, con l’annesso Oratorio dei Padri Filippini, sede oggi del Museo Civico che propone interessanti opere pittoriche e scultoree che vanno dal XV secolo ad oggi, la chiesa della Candelora, che custodisce un bellissimo altare maggiore in legno intagliato e indorato in oro zecchino del XVII secolo, e la chiesa di Sant’Agata, con all’interno un gruppo marmoreo dell’Annunciazione, interessante opera cinquecentesca di Antonello Gagini.

Sosta golosa in uno dei ristoranti del borgo con buon piatto di maccheroni di grano duro conditi con melanzane e ricotta salata o con un saporito ragù di maiale.

Imperdibile anche l’assaggio del tradizionale dolce “castriciano”, il “biscotto della badessa”, creato dalle monache del convento delle Clarisse, dall’aroma di semi di anice, che viene proposto in due versioni, quella dura, ottima se inzuppata nel vino dolce o nella granita, e quella morbida, farcita con la marmellata.

Seconda parte del weekend a Brolo. Lasciamo Castroreale per scendere nuovamente sul mare. É nuovamente l’autostrada A20 a regalarci altre viste sulle Eolie.

Tindari è uno dei tesori che sfioriamo lungo il percorso, centro caratterizzato dall’importante santuario di Maria Santissima che domina il Tirreno dai suoi 268 metri.

Brolo

Giungiamo a Brolo, dominato dall’antico castello risalente al X secolo, che fu residenza della principessa Bianca Lancia, moglie di Federico II, e che fu ottimo punto di vedetta sull’ampio tratto di costa tirrenica. Il borgo antico, che fa da cornice al castello, regala pittoreschi scorci.

Da vedere all’interno del castello il Museo delle Fortificazioni Costiere della Sicilia, per conoscere l’evoluzione dei sistemi difensivi nei vari periodi storici, e quello della Pena e della Tortura, inquietante percorso tra gli strumenti di tortura e d’esecuzione capitale.

Tra le emergenze architettoniche religiose di maggior pregio c’è la settecentesca chiesa di Maria SS. Annunziata che custodisce, al suo interno, apprezzabili affreschi e dipinti.

Tanto pesce nei ristoranti locali, dove godersi, tra i vari piatti, le linguine allo scoglio, una frittura o una grigliata mista. Poi un po’ di relax con una passeggiata sul lungomare, godendosi le ultime luci del weekend, prima di ripartire alla volta di Messina.