I colori dell’autunno invogliano a visitare i borghi della nostra penisola, apprezzandone la bellezza e gustandone i sapori. In questo articolo guideremo il lettore in un itinerario del gusto, che attraverserà l’Italia dal Trentino alla Calabria alla scoperta dei piatti tipici dei borghi di montagna. Partiamo!
Foto di Ivan Previsdomini
San Candido, a un passo dal cielo
Circondato da vette maestose e famoso per il vicino Lago di Braies dalle acque color smeraldo, San Candido offre esperienze gastronomiche indimenticabili, grazie ad un mix di tradizione italiana e tedesca.
Tra i primi piatti spiccano i Canederli o Knodel, gnocchi a base di pane raffermo e speck (grandi come una polpetta!) che si possono gustare con tantissime farciture. Consigliamo la variante con erba cipollina e speck!
Come seconda portata si può ordinare il Grostl, concentrato di energia a base di patate, cipolle e carne da assaporare caldo. Se rimane spazio non può mancare una fetta di Strudel, tipico dolce locale di sfoglia arrotolata e farcita con mele, uvetta, pinoli e cannella.
Foto di Wikipedia
Tirano e il trenino rosso del Bernina
Se la gita ha come meta Tirano, borgo in provincia di Sondrio e stazione del Trenino Rosso del Bernina, il palato non resterà deluso. Si parte con un piatto di Pizzoccheri, tagliatelle di frumento e grano saraceno condite con patate, verza, formaggio, burro e salvia.
Ottimo è anche lo Sciatt, piatto tipico in cui caldissime frittelle ripiene di formaggio fuso vengono adagiate su un letto di cicoria: una pietanza povera ma molto gustosa.
Per i golosi ecco il dolce tipico di Tirano, chiamato Bisciola oppure Pan de Fich: si presenta come una pagnotta tondeggiante impastata con miele, uova, burro e frutta secca.
Una deliziosa bomba calorica, nata come dolce natalizio ma ormai disponibile ovunque ed in qualunque stagione a Tirano.
Foto di primochef.it
Gressoney Saint Jean, il balcone sul Monte Rosa
Il nostro itinerario prosegue in Valle d’Aosta e più precisamente nel borgo di Gressoney Saint Jean, il balcone sul Monte Rosa.
Qui il protagonista della gastronomia locale è un formaggio chiamato Toma di Gressoney. Viene lavorato direttamente negli alpeggi della valle ed è un formaggio da tavola a base di latte vaccino parzialmente scremato, che acquista il suo gusto saporito riposando in recipienti di rame, secondo l’antica tradizione contadina. A Gressoney su ogni tavola viene servita questa toma, spesso accompagnata da un salume tipico della valle, il Violino di capra, che prende il nome dello strumento musicale cui assomiglia.
Viene ottenuto facendo essiccare la carne delle cosce di capra alpina e quindi marinandola per due settimane con aromi e spezie, senza eliminare l’osso. In questo modo assume l’aspetto di un prosciutto crudo in miniatura, da affettare con il coltello usando movimenti simili a quelli dei musicisti con il proprio violino. Se amate i piatti caldi a Gressoney potete gustare anche una classica specialità valdostana: scegliete una porzione di fonduta fumante, a base di fontina fusa e crostini dorati, che vi ritemprerà prima di continuare il viaggio.
Foto di braciamiancora.com
Bardonecchia, la perla delle Alpi
Dopo Trentino, Lombardia e Valle D’Aosta il nostro itinerario del gusto prosegue a Bardonecchia, perla delle Alpi in provincia di Torino. Oltre a 100 km di piste da sci e splendidi sentieri per gli amanti del trekking estivi Bardonecchia ha molto da offrire anche agli amanti della buona tavola.
Tra i suoi piatti tipici troviamo la deliziosa Raclette, simile alla fonduta ma ancora più ricca grazie agli abbinamenti tra formaggio e altri ingredienti. Gli allevatori locali amano gustare questo formaggio a pasta semidura, che viene fuso su padellini appositamente creati conservando una consistenza corposa, abbinandolo a salame, pancetta o speck.
Foto di nonnapaperina.it
Santa Severina, divisa tra mare e monti
Concludiamo il viaggio del gusto a Santa Severina, borgo in Provincia di Crotone, incastonato tra il Mar Ionio ed i Monti della Sila. La sua rupe ed i vicoletti del centro storico lo rendono fiabesco, così come da sogno è anche la sua cucina tipica.
Il piatto caratteristico è la Pasta china, deliziosi rigatoni cotti in forno con un ripieno di provola e salsiccia. Famosissima a Santa Severina è anche una particolare varietà di arancia, chiamata Aranciaru della quale, come da antica tradizione contadina, non si butta via a. Con l’aranciaru si realizzano succhi, deliziose insalate e farina per dolci.
Foto di blog.giallozafferano.it
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