La spoja lorda romagnola è un tipico piatto delle feste che ogni vera azdora (la vera signora della cucina in romagna) saprebbe fare ad occhi chiusi! Chiamata anche minestra imbottita la spoja (sfoglia in dialetto) è una delicata pasta all’uovo (molto simile alla sfoglia emiliana) ripiena di formaggio cremoso, cotta in brodo di cappone o gallina che viene poi ‘sporcata’ (lordata da cui lorda) con il ripieno. Hanno l’aspetto di piccoli quadratini, di circa due centimetri per lato, ricavati con la speronella, la tipica ruota dentata usata per tagliare la pasta fatta a mano. Le azdore la cucinavano quando non avevano tempo per preparare i tortelli, più impegnativi, e utilizzando solo il formaggio per il ripieno avanzato dai tradizionali cappelletti di magro. Un piatto quindi del ricordo, del riuso e della squisita praticità romagnola. Scopriamone i segreti:

Ingredienti

Per la pasta:

500 gr di farina
5 uova
Un pizzico di sale

Per il ripieno:

Squacquerone o raveggiolo fresco

Per la cottura:

Brodo di gallina

Procedimento

Disponete la farina a fontana, sgusciate le uova, salate e impastate. Lasciate riposare l’impasto per circa mezz’ora in una ciotola coperta. Riprendete l’impasto e stendetelo con il matterello, ricavandone una sfoglia sottile. Su metà di questa spalmate il formaggio, richiudete la sfoglia e con la speronella tagliate dei quadratini di 2 cm per lato (i bordi della pasta si salderanno mentre li tagliate). Cuocete la pasta nel brodo di gallina e servitela fumante, con una spolverata di Parmigiano.

… Buon appetito!
Foto by brisighella.org