La sua forma è quadrata ma alcuni la producono rotonda, la sua stagionatura minima dura un mese ma ne esistono anche a stagionatura di maggiore durata e con sapore più accentuato. Il latte utilizzato? Quello vaccino, talvolta addizionato con modeste quantità di latte di capra o di pecora. Stiamo parlando del Raschera, il formaggio Dop prodotto e stagionato esclusivamente in alcuni comuni della provincia di Cuneo, in particolare a Garessio, borgo medievale che intriga coloro che amano i luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e nei quali la cucina è un omaggio alla genuina semplicità. Come il risotto al Raschera e alle castagne.
Ingredienti
per 4 persone
- 300 grammi di riso Carnaroli
- 100 grammi di Raschera d’alpeggio
- 150 grammi di castagne bianche secche
- una cipolla
- un litro circa di brodo vegetale
- mezzo finocchio selvatico
- olio extravergine d’oliva
- sale
- pepe
Procedimento
Mettete in ammollo le castagne in acqua fredda sino a quando si saranno reidratate, poi cuocerle in una pentola nella quale, oltre al sale, avrete messo anche – per aromatizzare – il finocchio selvatico. Tagliate la cipolla tagliata finemente e fatela imbiondire in olio extravergine, con sale e pepe. A questo punto aggiungete il riso e fatelo tostare prima di iniziarne la cottura. Aggiungete gradualmente il brodo vegetale – che non copre il sapore – e quando il riso è cotto spegnete il fuoco e aggiungete piccoli cubetti di Faschera e le castagne. Mantecate bene, mescolando per un paio di minuti. A questo punto il risotto è pronto per essere portato in tavola.
Foto principale: passionegourmet.it
…buon appetito!