Partiamo in un viaggio veloce attraverso l’Italia per scoprire alcuni dei suoi tesori culinari più apprezzati, tra patrimoni materiali e immateriali, ortaggi e ricette, e siti storici e archeologici. Iniziamo con la Dieta Mediterranea, orgoglio d’Italia e Patrimonio Culturale dell’Umanità, e il suo inconfondibile tris di pasta al pomodoro, basilico e olio d’oliva.
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La Liguria e il basilico di Prà: Il re del pesto
Il nostro primo stop è in Liguria, dove si trova il famoso basilico genovese di Prà. Questa pregiata varietà di basilico si distingue per il suo aroma intenso e inimitabile, perfetto per la preparazione del pesto.
Basilico di Prà photo by Genova golosa
Toscana: Tesori dell’olio d’oliva e fascino medievale
Proseguiamo in Toscana, patria dell’olio extravergine di oliva di qualità. Monteriggioni, un affascinante borgo medievale patrocinato dall’UNESCO, ospita l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, che promuove la cultura, il turismo e i territori dell’olio italiano.
Olio su insalata caprese italiana – Ph. by Marian Weyo/Shutterstock
Tra gli oli extravergine di oliva protetti dalla regione, assaggiamo quello dell’olivo Quercetano, un tempo utilizzato come moneta nelle transazioni commerciali tra i produttori versiliesi e gli arabi.
A tutta Campania: La pizza e i suoi ingredienti iconici
Pizza margherita – Ph. Paolo Paradiso/shutterstock
Ci spostiamo ora in Campania, patria della “sacra” pizza, il cui arte, “L’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani” è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità nel 2017. Scopriamo i due ingredienti più iconici di questa prelibatezza: il pomodoro pelato San Marzano e la deliziosa mozzarella campana, come quella “co’ a mortedda” (nella mortella) avvolta nelle foglie di mirto.
Formaggi d’Italia: Il Cilento e la Val Camonica
Formaggella della Val Camonica – Ph. Sfocato/shutterstock
Nel Cilento e nella Val Camonica si possono trovare alcuni dei formaggi più deliziosi d’Italia, come la formaggella della Val Camonica, prodotta con latte crudo vaccino a pasta semidura e ideale da abbinare a vini bianchi di bassa gradazione alcolica.
Vino e dolci: La Malvasia secca di Sardegna e il Buccellato siciliano
Dolce tipico tradizionale “Buccellato siciliano” – Ph. al1962/shutterstock
Da non dimenticare il vino, come la Malvasia secca di Sardegna, bianco ma corposo con ben 13 gradi di alcol, prodotto nella regione storica della Marmilla. Per finire in dolcezza, gustiamo il Buccellato siciliano, una ciambella di pasta frolla farcita con ingredienti tradizionali che variano a seconda delle zone. Il nostro viaggio termina a Palazzolo Acreide, uno dei borghi più belli d’Italia e situato nella Val di Noto, altro sito UNESCO dal sapore DOP
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