Il borgo di Triora è situato nella valle Argentina, in Liguria. Ha avuto origine nell'epoca romana, dalla tribù dei Liguri Montani, che si sottomisero all'Impero romano dopo lunghe lotte nel territorio. In seguito divenne possedimento, intorno al XII secolo, del conte di Badalucco (politicamente dipendente dai conti di Ventimiglia) ed iniziò a stringere alleanze con i paesi e borghi attigui, specialmente con quelli maggiormente vicini alla politica espansionistica della Repubblica di Genova.
La stretta vicinanza politica con Genova fece sì che in un atto del 4 marzo 1261, rogato poi l'8 novembre del 1267, si sancisse il passaggio di Triora come nuovo feudo della repubblica genovese. Il passaggio di proprietà giovò molto al paese e al borgo - soprattutto per le numerose concessioni offerte dal capoluogo genovese, tra cui la libera pena capitale - tanto da diventarne comune capofila della nuova podesteria comprendente i borghi - ora comuni a tutti gli effetti - di Molini di Triora, Montalto Ligure, Badalucco, Castel Vittorio, Ceriana e Baiardo.
La creazione di nuove cinte murarie e l'erezione di cinque fortezze difensive creò una sorta di nucleo fortificato, quasi inespugnabile, che mise a dura prova le truppe dell'imperatore Carlo IV nella tentata conquista del borgo.
Nonostante i dissapori creatisi la popolazione rispose positivamente alle chiamate di guerra, specie nella famosa battaglia della Meloria del 1284, dove Triora e la sua podesteria inviarono nella battaglia marinara contro Pisa circa duecentocinquanta balestrieri a sostegno di Genova.
Dopo un periodo di pace dal XV al XVI secolo, dove si costruirono chiese e altre opere d'arte, la storia locale di Triora testimonia dei famosi processi di stregoneria compiuti dal 1587 al 1589. Alcune donne locali vennero accusate di essere le artefici delle continue pestilenze, piogge acide, uccisione di bestiame e addirittura di cannibalismo verso bambini in fasce.
Le condanne per presunte stregonerie causarono la morte al rogo di diverse fanciulle ed addirittura anche di un ragazzo. Ancora oggi il paese è noto per i suoi processi alle streghe (o presunte tali) che scatenarono successivamente uguali reazioni anche in altri borghi liguri e italiani.
Nel 1625 l'esercito piemontese del Ducato di Savoia cercò invano la conquista del borgo, che strenuamente difese le proprie terre, a differenza di altri paesi vicini che - dati alle fiamme - si arresero ai sabaudi.
Nel corso del XX secolo la storia di Triora subì, secondo alcuni per le continue liti tra amministratori, notevoli contrasti governativi specie riguardo al territorio comunale, anche in seguito alla costituzione del comune di Molini di Triora nel 1903.
La seconda guerra mondiale contribuì drasticamente alla decadenza del comune, dove la furia nazista si accanì furiosamente il 2 e 3 luglio del 1944. Il borgo venne dato alle fiamme e furono rasi al suolo interi quartieri, causandone il repentino spopolamento.
Il borgo si presenta con la tipica struttura urbanistica medievale comune anche ad altri borghi di pietra dell'entroterra ligure. La particolarità sta soprattutto nella parte antica del borgo, un insieme di vicoli e di casette di pietra che giacciono proprio sotto la parte più alta del borgo, come fosse sotterrata. Qui si possono notare strutture molto antiche, come un'antica rimessa per la conservazione del sale o nicchiette votive in corrispondenza delle fontane e dei lavatoi. L'atmosfera che pervade il borgo è fortemente suggestiva, specie in una giornata uggiosa.
Meritano una visita il Castello di Triora e il Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria.
Il borgo di Triora è famoso anche per l'eccellenza di alcuni prodotti gastromici tipici, primo fra tutti il Pane di Triora, tradizionale pane locale, cotto in forme basse e larghe del peso di circa 850 grammi.
Altre eccellenze sono il formaggio Alpeggio di Triora e il Bruss, un tradizionale derivato del latte simile ad un formaggio cremoso e spalmabile dal gusto molto forte.
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