San Benedetto Po, situato a pochi chilometri da Mantova, è un borgo che affonda le sue radici in una storia secolare legata a uno dei monasteri più importanti dell’Italia medievale: l’Abbazia di Polirone. Fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa sull’isola tra i fiumi Po e Lirone, questa abbazia è stata un centro di riferimento spirituale, culturale e politico per quasi otto secoli. Fino alla sua soppressione nel 1797 per mano di Napoleone Bonaparte, Polirone ha avuto un ruolo fondamentale nel panorama monastico europeo, collegandosi con le grandi abbazie di Cluny e Montecassino, e diventando uno dei punti cruciali della cultura medievale.
La storia di San Benedetto Po è indissolubilmente legata a quella del monastero, e il borgo, una volta conosciuto come San Benedetto in Polirone, si sviluppa intorno a questo complesso monastico. Oggi il paese è un luogo di interesse sia per i pellegrini in cerca di spiritualità, che per gli appassionati di arte e storia, grazie alla sua ricca eredità culturale e al fascino di un paesaggio che conserva intatti molti degli elementi che lo hanno reso famoso.
Una visita al borgo inizia con l’ingresso nell’antica piazza del monastero, che è rimasta intatta nelle sue dimensioni medievali. Al centro della piazza si erge maestosa la Basilica Abbaziale, un capolavoro dell'architettura rinascimentale progettato da Giulio Romano tra il 1540 e il 1545. La basilica conserva al suo interno una meravigliosa fusione di stili architettonici, con le vecchie strutture romaniche e gotiche che convivono armoniosamente con gli elementi più moderni, dando vita a uno spazio sacro di straordinaria bellezza. Qui, i visitatori possono ammirare non solo l’architettura imponente, ma anche la storia religiosa del luogo, che ha ospitato figure storiche di grande rilievo, come Martin Lutero e Paolo III, e che ha visto il passaggio di artisti come Correggio e Giulio Romano.
Proseguendo la visita, il chiostro dei Secolari accoglie i visitatori con la sua calma atmosfera. Questo era il luogo dove venivano accolti pellegrini e forestieri, un punto di passaggio dove la spiritualità del monastero si mescolava alla vita quotidiana del borgo. Salendo lo scalone secentesco realizzato da Giovan Battista Barberini, si arriva al Museo Civico Polironiano, che offre una panoramica completa della storia del monastero e del borgo. Qui, è possibile esplorare i reperti storici e le opere d’arte che raccontano la vita del monastero e dei monaci che ne hanno fatto la storia.
Ma la visita non finisce qui. Il Chiostro di San Simeone, con il suo aspetto tardogotico, risale al periodo tra il 1458 e il 1480 ed è un luogo affascinante che conserva ancora la bellezza della sua architettura originaria. Accanto a questo si trova la Sala del Capitolo, un importante centro direttivo del cenobio, dove i monaci prendevano decisioni cruciali per la vita del monastero. Il terzo chiostro, il Chiostro di San Benedetto, si trova adiacente alla Basilica ed è un altro spazio di grande suggestione, dove la serenità del luogo invita alla meditazione.
Una delle parti più interessanti del monastero è il Refettorio monastico, un imponente edificio che si affaccia su Piazza Matilde di Canossa. Questo refettorio fu voluto da Gregorio Cortese, che chiamò per la sua decorazione due artisti di grande talento, Girolamo Bonsignori e Correggio. La tela dell'Ultima Cena, dipinta da Bonsignori e inserita nell’architettura dipinta da Correggio, è uno degli elementi di maggiore valore artistico del monastero.
Sotto il Refettorio si estendono le Cantine cinquecentesche, che oggi ospitano una ricca collezione di carri agricoli. Questi carri sono testimonianza del legame tra i monaci e il territorio circostante, che fu bonificato grazie al lavoro instancabile degli abitanti del monastero. La laboriosità dei monaci è visibile anche nei paesaggi circostanti, caratterizzati da oratori, ville abbaziali, pievi e corti agricole che raccontano la storia della trasformazione di un territorio selvaggio in una delle aree agricole più floride d’Italia.
Oltre al monastero, il paesaggio di San Benedetto Po è di una bellezza straordinaria. Il fiume Po, che scorre lentamente accanto al borgo, conferisce un’atmosfera di serenità e pace al luogo. Il parco delle golene, con le sue idrovore, gli argini e le file di pioppi, è un luogo ideale per una passeggiata immersi nella natura. Le chiesette sparse nel territorio e le vedute sul fiume rendono San Benedetto Po una meta ideale per chi cerca la tranquillità della campagna lombarda.
Infine, la storia di San Benedetto Po si intreccia con quella della grande figura di Matilde di Canossa, che riposa in un sarcofago in alabastro all’interno del monastero. Matilde, una delle figure più influenti del Medioevo, ha contribuito in modo significativo alla storia del monastero e del borgo, che ne portano ancora oggi il nome e la memoria. Il suo legame con il monastero è profondo, e la sua tomba rappresenta uno dei punti di riferimento storici più significativi di San Benedetto Po.