Fosdinovo è un antico borgo posto nella regione storica della Lunigiana, in Toscana.
Abitato dalla preistoria, Fosdinovo fu capitale di un marchesato indipendente e retto dal più importante ramo della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito, i cui marchesi erano vicari imperiali in Italia.
Anticamente il paese fu protagonista degli scontri tra i Malaspina e i vescovi di Luni ma dal 1340, Spinetta Malaspina divenne unico propietario del feudo, iniziando un’epoca di relativo splendore e tranquillità fino al 1800.
Simbolo indiscusso del borgo è il Castello Malaspina, situato in cima al monte e all’abitato imponendosi come una delle più belle e meglio conservate fortezze della Lunigiana.
Andando alla scoperta del borgo è possibile vedere: la Chiesa Parrocchiale di San Remigio, voluto originariamente dai vescovi di Luni; l’Oratorio della Compagnia dei Bianchi, la cui facciata in marmo bianco risale alla secondà metà del '600.
Fosdinovo si trova in un territorio segnato dagli scontri della Seconda Guerra mondiale e da tremende stragi di civili.
Questi eventi vengono ricordati nel Museo audiovisivo della Resistenza, con un percorso espositivo che mette al centro la “memoria”, costituita da documenti quali interviste, immagini di repertorio e registrazioni, presentati tramite supporti multimediali che stabiliscono un rapporto interattivo con il visitatore.
Localmente viene prodotto un ottimo vino bianco, il Vermentino fosdinovese o Colli di Luni Bianco DOC e il Vino Bianco IGT Toscana. Tra i vini rossi, invece, si distinguono il Sangiovese, la Malvasia nera, il Ciliegiolo, il Cannaiolo, il Rosso Colli di Luni Rosso DOC, il Vino Rosso IGT Toscana e la "Merla" (un biotipo di Cannaiolo con una piccola dose di Colorino).
Tra i piatti tipici della tradizione fosdinovese si ricordano il Testarolo (variante fosdinovese), il castagnaccio e le pattone. I testaroli ("testaròi" in dialetto fosdinovese) fatti a Fosdinovo si differenziano da quelli lunigianesi per le più piccole dimensioni, la diversa preparazione e perché non vengono tagliati, conditi e serviti in un piatto, ma vengono farciti con olio d'oliva, pesto, pecorino grattugiato, sugo di funghi, salumi, stracchino o altro (anche cibi dolci come la crema di nocciola), arrotolati su se stessi e mangiati a mo' di panino. C'è una festa dedicata al testarolo il quarto weekend di luglio a Fosdinovo. I castagnacci invece ("castignà" in dialetto fosdinovese), sono uno dei tanti piatti tipicamente fosdinovesi dove è usata la farina di castagne, profumato con del rosmarino oppure amalgamato con pinoli e bucce d'arancio.
Sono degustabili per esempio nella Festa delle Castagne che si tiene la terza domenica di ottobre. Le pattone infine sono piatti preparati con la farina di castagne e acqua, cotti su foglie di castagno e serviti arrotolati con ricotta e/o crema di nocciole.
Borgo di Fosdinovo
Comune di Fosdinovo
Provincia di Massa e Carrara
Regione Toscana
Abitanti: 4.627 fosdinovesi
Altitudine centro: 500 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Città dell'olio
Comuni della Via Francigena
Paesi bandiera arancione
Unione Montana Lunigiana
Strada del Vino Colli di Candia e di Lunigiana
Riconoscimenti
Bandiera Arancione - Touring Club Italiano
Il Comune
Via Roma 4 - Tel. 0187-6807
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Unico borgo certificato della provincia di Massa Carrara, Fosdinovo dal Medioevo al Settecento fu la piccola capitale di un marchesato indipendente retto dalla nobile famiglia Malaspina che qui si insediò agli inizi del Trecento. Tutto questo per dire che anche qui, come ovunque in Lunigiana, si respira la storia, e l’alto camminamento fra i merli ghibellini del castello consente di cogliere l’ottima posizione sulla val di Magra in cui sorge questo borgo di crinale. Residenza e centro politico della famiglia, il castello dei Malaspina è il simbolo e l’attrattiva principale di Fosdinovo. La rievocazione storica che si svolge a luglio non è il solito Medioevo artefatto, ma un modo di sentire il respiro della pietra, che dura da settecento anni, anzi di più, perché i Malaspina restaurarono e ampliarono un castello che aveva già un paio di secoli alle spalle. In una delle sue stanze sembra abbia trovato ospitalità Dante Alighieri. Venire in posti come questo, è un’urgenza. È il desiderio di uscire dal tempo breve degli impegni, delle scadenze immediate, delle notizie quotidiane, ed entrare in un tempo lungo, legato alla memoria di chi viveva qui, in queste case, sotto queste travi, tra questi muri. Eccolo lì, Galeotto Malaspina, il signore di Fosdinovo: nel suo monumento sepolcrale del 1367, nella chiesa parrocchiale dedicata a San Remigio, santo francese il cui culto si diffuse in Italia attraverso la Via Francigena. Ecco l’edificio in cui si trovava l’antica Zecca. Ecco il Teatro Malaspina con i suoi palchetti di legno intarsiato su cui si è depositata la polvere del tempo.
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