Rivello

Rivello è un luogo dove storia, arte e natura si intrecciano in un’unica esperienza. La bellezza dei suoi panorami, unita alla ricchezza del suo patrimonio storico e culturale, rende questo borgo un luogo imperdibile per chi visita la Basilicata.

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Rivello
Copula/shutterstock
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Rivello, Rione Medichetta e Carpineta
Gaetano Chiarito
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Rivello
Gianni62/shutterstock
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Rivello
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Rivello

Rivello è un piccolo gioiello incastonato tra le colline lucane, un borgo che affascina per il suo paesaggio mozzafiato e la sua ricca storia. Situato nella provincia di Potenza, nella Basilicata occidentale, Rivello si affaccia sul mar Tirreno, regalando ai visitatori una vista straordinaria e una sensazione di tranquillità che è difficile trovare altrove. Con una distanza di circa 20 chilometri dalla nota città di Maratea, il borgo è facilmente raggiungibile attraverso una strada panoramica che si snoda tra le alture, offrendo scorci indimenticabili da ogni angolo.

La posizione di Rivello è uno dei suoi punti di forza. Immerso nella natura, il borgo trasmette un senso di pace e serenità. Le sue strade strette e tortuose invitano a una passeggiata tranquilla, mentre il panorama circostante invita a fermarsi e scattare fotografie. Da ogni punto di vista, Rivello si presenta in una nuova veste, rivelando dettagli architettonici e paesaggistici che catturano l’attenzione.

Cosa vedere a Rivello

Rivello è un luogo ricco di bellezze artistiche e storiche, in particolare di ambito religioso. Tra le attrazioni principali, il Convento di Sant’Antonio rappresenta un must per ogni visitatore. Costruito nel 1500, questo convento ospita affreschi di Girolamo Todisco, tra cui una rara iconografia della Crocifissione dei Martiri Francescani del Giappone e una rappresentazione dell’Ultima Cena nel chiostro. Inoltre, il convento ospita un Museo Archeologico con reperti che raccontano la storia del territorio, provenienti dalle aree circostanti dei fiumi Noce e Lao.

Un altro punto di interesse è la Chiesa di San Nicola di Bari, una chiesa medievale che colpisce per la sua scalinata in pietra e le tele del ‘700, tra cui spicca la Madonna del Rosario di Paolo De Matteis, un artista di spicco del Regno di Napoli. La cripta, con le sue colonne in pietra locale e le volte a crociera, rappresenta un luogo di grande fascino e spiritualità.

La Chiesa di Santa Maria del Poggio, situata su un colle panoramico, è un altro esempio di architettura religiosa che merita una visita. Costruita in epoca medievale e rimaneggiata nel corso dei secoli, al suo interno custodisce un fonte battesimale del 1500 e un polittico del 1600. La presenza di numerose cappelle e edicole votive lungo i sentieri del borgo testimonia la forte tradizione religiosa della comunità, che ha visto sorgere diverse congreghe e contrade nel corso dei secoli.

Storia e tradizioni

Le origini di Rivello risalgono all'Alto Medioevo, e diversi reperti archeologici attestano la sua eredità dalla città lucana di Sirinos, già esistente in epoca preromana. Nel corso del Medioevo, il borgo si suddivise in due quartieri distinti, i bardàv'ti e i bardàsci, rappresentando la diversità culturale e religiosa della popolazione. I nomi delle piazze e delle fonti locali sono un chiaro richiamo a queste origini, riflettendo le influenze longobarde e greche.

Nel XVIII secolo, Rivello conobbe un periodo di fioritura, diventando una città libera. Tuttavia, l'arrivo dei Francesi e le incertezze politiche portarono a un declino che durò decenni. La situazione non migliorò nemmeno con l'unificazione italiana, che costrinse molti abitanti a emigrare in cerca di fortuna, soprattutto verso le Americhe. Anche nel dopo guerra, il fenomeno migratorio continuò, con molti rivellesi che si trasferirono nel Nord Italia e all'estero, contribuendo a un lento ma costante spopolamento del borgo.

Nonostante queste difficoltà, Rivello ha mantenuto vive le sue tradizioni artigianali, particolarmente nel settore della ceramica, del rame e del ferro. Oggi, gli artigiani locali stanno riscoprendo e valorizzando queste antiche pratiche, contribuendo a mantenere viva l’identità culturale del borgo.

Che si tratti di una passeggiata tra le sue chiese medievali o di un momento di contemplazione davanti a un panorama mozzafiato, Rivello sa regalare emozioni uniche a ogni visitatore.

Borgo di Rivello
Comune di Rivello

Provincia di Potenza
Regione Basilicata

Abitanti: 2.746 rivellesi
Altitudine centro: 479 m s.l.m.

il Comune fa parte di:
Unione Lucana del Lagonegrese

Aree naturali protette:
Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonregrese

Il Comune
Viale Monastero 48 - Tel. 0973 46004

Borgo con parco
Convento di Sant'Antonio
Viale Monastero, 40 - Rivello - Potenza

IN AUTO

  • Percorrere l'autostrada A3 (SA-RC) prendere l'uscita Lagonegro Nord proseguendo sulla statale 585 Fondovalle del Noce.

IN TRENO

  • Stazione di Maratea
  • Stazione di Sapri
  • Stazione di Praia a Mare

IN AEREO

  • Aeroporto di Napoli
  • Aeroporto di Lamezia Terme

Le specialità gastronomiche del borgo di Rivello si rifanno alla migliore tradizione contadina, fatta di ingredienti poveri, semplici ma genuini, squisitamente preparati. Oggi alcuni piatti sono sempre più ricercati e preparati maggiormente in particolari occasioni e festività. Tra le pietanze tipiche ci sono:

  • la pasta fatta in casa con farina di grano: fusilli, ravioli, “laghenelle” (tagliatelle) e “cavatiell'” (gnocchi);
  • “laghene e fasule sfritte”, cioè tagliatelle e fagioli da condire appena scolati con olio e aglio “sfritto” in olio abbondante con l'aggiunta di pepe rosso macinato;
  • la polenta con i “termini”, cioè polenta con pezzi di salsiccia che nel passato, quando il pasto veniva servito in un unico piatto, servivano per delimitare la porzione spettante a ciascun commensale;
  • capretto o agnello alla brace;
  • coniglio imbottito al sugo ripieno con in impasto di pane sbriciolato, uva sultanina, uova, prezzemolo, aglio, un pizzico di pepe nero, fegatini soffritti, sale e un filo d'olio extra vergine di oliva per amalgamare il tutto.
  • “ghiummariell'”, cioè involtini di interiora di agnello o capretto ripieni di formaggio, prezzemolo, aglio e pepe nero;
  • la salsiccia, un insaccato in budella lunghe e strette, realizzato con la carne di maiale lavorata a mano con il coltello e aromatizzata con sale, pepe rosso in polvere e semi di finocchio;
  • la "soperzàta", un insaccato in budella larghe tagliate corte, realizzato con la migliore carne di maiale (filetto e muscolo della coscia) lavorata a punta di coltello in piccolissimi pezzi con l'aggiunta di pochissimo grasso, sale e pepe nero. E' un salume dall'aroma fragrante, leggermente speziato e dal sapore dolce e delicato che è usato come antipasto;
  • “o' sangonacce”, dolce che si prepara col sangue del maiale caratteristico di questo periodo.

Oltre le tradizioni già menzionate ne vanno ricordate almeno altre quattro:

  • Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, si usa cucinare e mangiare la "cuccìa", una zuppa composta da tredici legumi: "cicerchie", ceci, "dolch", fagioli di tre diverse qualità, farro, fave, grano, granone bianco e giallo, lenticchie e piselli, che poi si fa assaggiare anche alle famiglie del vicinato.
  • Per Natale si preparano le "zeppole cresciute" i cui ingredienti sono: farina, acqua, lievito naturale e sale. Si friggono e poi si condiscono con zucchero e miele.
  • A Carnevale si preparano, invece, sfogliatelle, cicerata e chiacchiere. Gruppi di bambini mascherati per le vie del paese vanno suonando “u' cup' cup'”, uno strumento antico fatto con una latta su cui viene tesa una sottile pelle di maiale con al centro una cannuccia che muovendosi e vibrando produce il suono tipico che accompagna i versi dell'omonimo canto tradizionale.
  • Ogni qualvolta avviene una nascita, nel paese si suona 'o' desppònze'. I familiari del neonato chiedono al parroco di suonare le campane per dare il lieto annunzio a tutta la comunità. Ad intervalli regolari la campana suona per tre volte se è nato un maschietto e per due volte se è nata una femminuccia.
  • Primo e Terzo Sabato di ogni mese. Mercato in via Zanardelli.
  • Estate - Spettacoli culturali e musicali. Si allestiscono e si aprono al pubblico mostre varie; si svolgono sagre gastronomiche tra cui spiccano quella del "banco d'assaggio della soperzàta" e quella del "pzzetto chien", pizza con cipolla fritta e d acciughe o ripiena con salsiccia rivellese, uova e formaggi vari che richiamano alla tradizione pasquale, per cui il primo tipo viene consumato durante i pasti del venerdì santo, quando non si può mangiare carne e il secondo tipo il sabato santo quando l'astinenza quaresimale è ormai finita.
  • Luglio - Festa di San Vincenzo nel rione Medichetta con messa e processione.
  • Agosto - Festa della Madonna del Carmine in contrada San Costantino. Si svolge in due giorni con messe e processione accompagnata da banda che si esibisce anche nella serata della vigilia, mentre la serata del giorno successivo è allietata da un complesso musicale per i più giovani.
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Eventi

A look at Rivello
Da: 13 Luglio 2025
A: 13 Luglio 2025

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