Fin dal III millennio a.C. questa zona attirava diverse tribù che si legavano all'originaria "homo alpinus" (razza alpina) grazie alla sua fertilità e alla sua quota. Per diversi secoli, le zone sui versanti erano più adatte all'attività agricola rispetto al fondovalle che era ricco di paludi. Probabilmente il nome deriva dal celtico "tli", nel senso di "terra sollevata", da cui poi il nome della Valtellina.
Teglio divenne "Castrum" nel I secolo, non appena la Valtellina divenne parte dell'Impero Romano. Da Teglio passava la via Valeriana Sebina, strada romana consolare che metteva in comunicazione Trivilium (Treviglio), che si trovava nella media Pianura Padana, con Turianum (Tirano), in Valtellina.
Successivamente alla caduta dell’Impero Romano, Teglio e la Valtellina passarono sotto il dominio di diversi popoli, dagli ostrogoti, ai longobardi e infine ai sassoni, fino al 962 quando il re Ottone I cedette Teglio all’Arcivescovo di Milano. In seguito l’intera Valtellina diventò un territorio combattuto tra Milano e Como. Nel 1262 Teglio venne invasa dai Milanesi e nel 1335 tutta la Valtellina diventò parte del Ducato di Milano, ma nel 1432 il borgo venne distrutto dagli scontri perché filoveneziana.
Dal 1500 la Valtellina passò sotto il dominio francese fino all’invasione dei Grigioni nel 1512, i quali diffusero il protestantesimo, provocando feroci scontri con i cattolici che sfociano nel Sacro Macello di Valtellina avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1620, durante il quale un gruppo di fanatici cattolici uccise circa 600 protestanti presenti in Valtellina mentre a Teglio venne incendiata e distrutta la chiesa di Sant'Orsola. Nel 1797 Napoleone conquistò la Valtellina annettendola alla Repubblica Cisalpina.
ENOGASTRONOMIA
Il terreno è l’ideale per la crescita di colture tradizionali come la vite, la segale e il grano saraceno, ingrediente principale del più famoso piatto della cucina valtellinese: i pizzoccheri. La loro ricetta originale è custodita e tutelata dall'Accademia del Pizzocchero che ha sede proprio a Teglio. L'attenzione alla natura e alla buona cucina fanno di Teglio una Città Slow certificata, nella rete internazionale delle Città del buon vivere.
COSA FARE
Il territorio del comune offre diverse possibilità anche a chi ama stare all'aria aperta e praticare sport, dalle semplici passeggiate si passa al trekking più faticoso. In Mountain Bike, ma anche a cavallo, si può percorrere la fitta rete di antiche strade sterrate e percorsi con differenti pendenze, mentre in canoa o in gommone si assapora il brivido della discesa lungo il fiume Adda. Non manca il divertimento neppure per gli amanti della neve, grazie agli impianti di Prato Valentino che servono piste da sci mediamente facili e divertenti e al percorso per racchette da neve lungo 5 km.
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