Il vallone del piccolo borgo montano di Bourcet (chiamato anche Chasteiran), tempestato di ruderi e piccoli borghi arroccati sulle sue pendici, prende appunto il nome dal suo abitato principale, Bourcet, piccolo arroccamento di case in pietra, quasi interamente abbandonato, intorno agli anni ’60 del XX secolo, dopo secoli di travagliata storia.
Oggi però sempre più vivo grazie alla tenacia di Ivo, che da alcuni anni si occupa di dare nuova vita al borgo tramite la coltivazione di patate di montagna, erbe officinali e piccoli frutti. L’abitato, molto semplice, in pietra, accoglie inoltre il rifugio Serafin, d’estate tappa e rifugio per escursionisti. Il vallone è molto frequentato dagli appassionati di arrampicata, grazie alle sue impervie pendenze e pareti di roccia che ne costellano specie la parte bassa.
Consigliamo di visitarlo in settembre, in concomitanza di Autunno e Patate, la festa della patata. Vi aspetta un vero e proprio tuffo nelle tradizioni e nei sapori del luogo, alla scoperta degli antichi strumenti di coltivazione e dei sapori della patata autoctona di montagna, dalla piatlina sino alla vitellot noire, senza dimenticare un assaggio di gofri, le tipiche cialde piemontesi provenienti dalla tradizione montanara di queste valli.
Murales di Roure
Castel del Bosco, Roreto, Balma e Villaretto sono le quattro frazioni principali del Comune e offrono al visitatore quattro percorsi che rappresentano le antiche tradizioni e attività del luogo. I percorsi sono accompagnati da murales tematici dove sono raffigurati diverse scena dalla vita quotidiana di allora: a Castel del Bosco si trovano i 27 murales con “La storia del pane”, a Roreto 34 su “I mestieri artigianali”, a Balma 34 sulle “Miniere di talco” e a Villaretto 30 su “L’allevamento del bestiame”. I murales sono visitabili in qualsiasi momento, in quanto la visita libera consente di muoversi in modo autonomo attraverso le quattro frazioni.
Scopriminiera e ScopriAlpi
Sito principale dell’Ecomuseo Regionale propone la visita in sotterraneo alle miniere di talco Paola e Gianna. In entrambi i percorsi, i visitatori sono protagonisti di emozionanti esperienze: dal rivivere la vita, gli ambienti originali ed il lavoro del minatore, allo sperimentare un’avvincente spedizione scientifica con un viaggio nel tempo geologico attraverso il cuore delle Alpi. Apertura da marzo a novembre.
Si può raggiungere il bellissimo vallone di Bourcet con due itinerari che ben fanno comprendere come solo grazie a piccoli insediamenti tra creste e costoni si poteva sfuggire al rischio delle valanghe. Un detto di queste valli, dove la vita era molto dura e l’agricoltura era il sostentamento delle famiglie, è “Tre mesi d’inverno e sei mesi d’inferno”.