La chiesa di Santa Croce, esistente già a partire dal XII secolo, quando nei documenti del vescovado di Pistoia viene rammentata la cappella de Vincio, è la parrocchiale di Vinci che vediamo oggi in forme neorinascimentali, dopo i lavori di restauro svolti a metà del ‘900.
L’antica chiesa castellana di Santa Croce, al tempo di Leonardo, era la parrocchiale della comunità di Vinci di cui faceva parte la famiglia di Leonardo, che abitava nella casa posta nel borgo del castello.
Si deve al reverendo Emil Möller il ritrovamento del documento che data con esattezza la nascita del Genio. Il documento infatti venne rintracciato nel 1931 fra le carte dell’Archivio di Stato di Firenze, vergato dal nonno Antonio sull’ultima carta di un protocollo notarile di suo padre, ser Piero di Guido. L’appunto riporta questa frase: “Nachue un mio nipote, figliuolo di ser Piero mio figliuolo a dì 15 d’aprile in sabato, a ore 3 di notte. Ebbe nome Lionardo. Batezollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, […]”.
Il battesimo molto probabilmente avvenne nella chiesa di Santa Croce, che conserva ancora oggi l’antico fonte battesimale, sopravvissuto alle trasformazioni che hanno completamente modificato la chiesa bassomedievale del tempo. Il fonte è oggi conservato in un suggestivo spazio ottagonale all’interno della Chiesa, progettato da Ugo Giulio Arata in occasione delle celebrazioni leonardiane del 1952 e recentemente arricchito dalle opere di scultura in lega metallica dell’artista Cecco Bonanotte, ispirate ai temi della Salvezza. È qui che si ritiene che il 16 aprile del 1452 il parroco Piero di Bartolomeo Cecchi abbia battezzato il neonato Leonardo da Vinci, come si legge sulla memoria di pietra apposta sulla parete del ‘nuovo battistero’, che riporta il testo esatto dell’annotazione di Antonio da Vinci scoperta da Emil Möller.
IL BATTESIMO DI LEONARDO di Cecco Bonanotte
Nella Chiesa di Santa Croce dove fu battezzato Leonardo, la cappella che conserva ancora il fonte battesimale quattocentesco, ospita il ciclo scultoreo dedicato alla Storia della Salvezza, realizzato nel 2010. Le sculture che compongono il ciclo si contraddistinguono per quel senso di
raffinata leggerezza e particolare sensibilità cromatica che Bonanotte riesce ad infondere alle sue creazioni. Nelle quattro nicchie che si aprono sulle pareti del battistero sono collocate le opere che affrontano i temi della Creazione, dell'Annunciazione, dell'Ultima cena e della Passione, mentre la scultura dell'Apocalisse scende da una volta centrale.