Nel cuore del centro storico di Bovino si erge sobria e imponente la basilica Cattedrale. In stile romanico pugliese, con chiari elementi bizantini, ha la facciata attribuita ad un architetto gallico di nome Zano, che la costruì nel 1231 su commissione del vescovo Pietro I. L’ingresso principale è delimitato da due piedritti, che sorreggono due mensole con motivi floreali scolpiti nella pietra calcarea, e da un ampio archivolto a sesto acuto con cornice decorata a palmette continue, che si imposta su due mensole con elementi floreali e zoomorfi. Anche il portale di destra è sormontato da un arco a sesto acuto con una cornice a foglioline intagliate nella pietra. Il tetto che sovrasta le navate laterali, più basso di quella centrale, è asimmetrico. Nella parte sommitale, un bue, dalle corna mozzate, domina l’intera facciata. L’interno si presenta a croce latina con la navata centrale doppia sulle navate laterali e con presbiterio rialzato da gradini. Le colonne, tutte in granito, provengono probabilmente da edifici romani. Esse hanno differente altezza, alla quale si è sopperito con l’impiego di basi di dimensioni e fattura diversa (capitelli e pulvini romani reimpiegati). Precedenti alla chiesa romanica sono una fonte battesimale, ricavata da una grosso mortarium romano in pietra su un capitello ionico capovolto e le colonne che descrivono l’arco absidale con le mensole istoriate. La basilica non si chiude, come di consueto, con un’abside. La parte superiore della parete è completamente coperta dalle canne dell’organo. Una scalinata, aperta sul transetto della basilica, permette l’accesso diretto al cosiddetto “Cappellone” di San Marco. La chiesa, originariamente autonoma, presenta anche un portale monumentale, che dà sull’esterno, con la lunetta riproducente in bassorilievo S. Marco di Aecae, con mitra e pastorale, tra due diaconi, che reggono la suppellettile liturgica. L’edificio venne realizzato nel 1197, come attesta un’epigrafe datata al 1703, forse in occasione dell’arrivo in città delle reliquie del Santo, da allora venerato come Patrono del paese. Questa chiesa ha rivestito anche il ruolo di “cimitero dei Vescovi”, per aver ospitato le tombe monumentali di alcuni dei più importanti vescovi, che ressero l’antica diocesi di Bovino.