In cima al colle, che invita all’espansione edilizia la Sarsina moderna, Calbano fu certamente per i Romani – come probabilmente lo era stato prima per gli Umbri – un ‘arce di sicura difesa. Lo attestano i blocchi di arenaria e i numerosi mattoni d’età romana, rosseggianti fra le grigie pietre della cinta muraria medioevale, ancora visibile in molti tratti. Ora la muraglia rimasta del "maschio" continua a spiare Sarsina e gli escursionisti che risalgono la collina. Ma la secentesca chiesa di Sant’ Antonio, che s’addossa sul fianco, ne attenua l’ardore guerresco. Vigilano, a nord-ovest, l’ingresso alla rocca due torri circolari che, mozzate ed avvilite ad usi diversi, si presentano tronco-coniche in basso e cilindriche in alto. Dentro, le basse abitazioni s’allineano nel perimetro antico e si guardano dai gradini di pietra.