Giunone Sospita (in latino Iuno Sospita, ossia “propizia”) è stata una divinità particolarmente venerata nell’antica Lanuvium. Viene solitamente rappresentata con una pelle di capra sul capo, una lancia in mano ed accompagnata da una serpe.
Il principale centro di culto di Giunone Sospita era appunto il santuario di Lanuvio, vicino a Roma. Cicerone testimonia come Lanuvio fosse un luogo ricco di molti edifici religiosi, ma che tra questi spiccasse il tempio di Giunone Sospita Lanuvina (così chiamata per la pelle di capra con la quale era rivestita la sua statua), il cui culto risaliva a tempi molto antichi. Edificato sull’acropoli di questa antica città di origine latino-etrusca, che i Romani pensavano fosse stata fondata dall’eroe greco Diomede, questo grande tempio in stile tuscanico, era costituito da una serie di strutture monumentali.
Fu quasi completamente distrutto nel V sec. d.C., ma le porzioni ancora esistenti e gli scavi archeologici, hanno permesso di individuare cinque fasi edilizie che si susseguirono dalla fine del VII alla metà del I sec. a.C. Molto probabilmente il portico del tempio era a due piani con volte rivestite di mosaici preziosi. In fondo al portico c’era una porta che conduceva ad una serie di cunicoli sotterranei, che alcuni ritengono fossero la grotta dov’era custodito il serpente sacro a Giunone Sospita. Properzio narra infatti che nel santuario si svolgesse ogni primavera un particolarissimo rito propiziatorio per l’agricoltura, durante il quale un gruppo di fanciulle vergini doveva offrire focacce ad un grosso serpente, che si trovava dentro un antro. Se il serpente accettava il dono, si prospettavano raccolti fruttuosi; se lo rifiutava, una fanciulla impura, cioè colei che aveva perduto la verginità, veniva sacrificata per scongiurare la carestia.
L’importanza di questo santuario, viene testimoniato dai documenti storici: quando i Romani sconfissero la Lega Latina nel IV secolo, accettarono l’alleanza con i cittadini di Lanuvio, solo se questi in cambio avessero condiviso con loro il celebre luogo sacro dedicato a Giunone Sospita.