Il paese di Aggius è stato l’epicentro del banditismo gallurese dalla metà del Cinquecento, in pieno periodo spagnolo, sino alla metà dell’Ottocento. Nel 1726 un rapporto molto dettagliato delle autorità locali attribuisce ad Aggius il ruolo di paese leader nel traffico clandestino di cereali. Sul versante popolare, però, la figura del bandito veniva assimilata spesso a quella del diseredato, caduto in disgrazia per motivi d’onore e quindi meritevole di rispetto e protezione. Ecco perché si è deciso di allestire un museo dedicato al banditismo senza correre il rischio di mitizzare la figura del fuorilegge e di esaltarne le sue gesta. L’obiettivo di questo museo, semmai, è esattamente il contrario: diffondere valori positivi per la costruzione di una mentalità che favorisca l’affermarsi della legalità e della moralità pubblica ad ogni livello. Allestito non a caso nel palazzo della vecchia Pretura, è situato nella zona più antica del paese. Il percorso espositivo si articola in 4 sale che accolgono una bella documentazione e oggetti. Una teca è dedicata al bandito aggese Sebastiano Tansu, “il Muto di Gallura”, figura che ispirò l’omonimo romanzo di Enrico Costa.