Il primo luogo di culto di Montalcino dedicato al Santissimo Salvatore fu l'omonima pieve romanica, risalente all'XI secolo; essa fu elevata a cattedrale della diocesi di Montalcino quando quest'ultima venne fondata il 13 luglio 1462 per volere di papa Pio II. L'antica chiesa venne demolita all'inizio del XIX secolo e integralmente ricostruita in stile neoclassico su disegno dell'architetto senese Agostino Fantastici. La costruzione iniziò nel 1818 e finì nel 1832; la cattedrale venne consacrata nel 1844 dal vescovo Paolo Bertolozzi il giorno 24 aprile.
L'esterno è caratterizzato dalla facciata, preceduta da un alto pronao, privo di timpano; al centro dell'alto cornicione marmoreo, sorretto da sei colonne ioniche in mattoni con capitelli in marmo, è riportata la seguente iscrizione in lingua latina:
NON EST IN ALIO ALIQUO SALUS
(In nessun altro c'è salvezza)
L'interno della concattedrale è integralmente in stile neoclassico; esso è caratterizzato dalla presenza di un doppio transetto: il primo, quello orientale, è posto a ridosso della parete di controfacciata, e su di esso si aprono i tre portali; il secondo, invece, si trova nella sua posizione consueta, tra l'abside e l'aula. Ciascuna delle due pareti terminali del transetto orientale ospita un altare: quello di destra è dedicato all'Immacolata Concezione ed ospita la pala di Francesco Vanni Immacolata Concezione con Gesù e Dio Padre (1588); quello di sinistra è sormontato anch'esso da dipinto del Vanni, San Giovanni Battista nel deserto, risalente agli anni ottanta del XVI secolo. L'aula è divisa in tre navate da due alti colonnati ionici con quattro colonne ciascuno: la navata centrale è coperta con volta a botte in parte cassettonata, mentre quelle laterali hanno soffitto piano; inoltre, nella parte terminale della navata maggiore, entro due nicchie, vi sono le statue in gesso di San Michele arcangelo (parete di sinistra) e di San Giovanni evangelista (a destra), realizzate da Antonio Rossi nel 1842.
Il presbiterio, chiuso sulla parte anteriore da una balaustra marmorea, si articola sotto la crociera del transetto occidentale; al centro vi è il monumentale altare maggiore, realizzato tra il 1828 e il 1832 su disegno di Agostino Fantastici il quale, in corso d'opera, semplificò il manufatto. Al centro della composizione, al di sopra della mensa, vi è il tabernacolo, inserito al centro della facciata di un ideale tempio ionico con timpano triangolare sorretto da quattro colonne e decorato con un bassorilievo raffigurante l'Agnello di Dio. Più in alto, vi sono quattro elementi decorativi, disposti a coppia alle estremità dell'altare: in basso due angeli reggicandelabro, in alto due candelabri a più luci. Al centro, vi sono due angeli che sorreggono la croce di Cristo Risorto. Alla sinistra dell'altare, trova luogo la cattedra lignea del vescovo, realizzata tra il XVI e il XVII secolo. Nell'abside semicircolare, che si apre alle spalle dell'altare maggiore ed è illuminata da una finestra a lunetta, vi è sono gli stalli lignei ottocenteschi del coro, riservati ai canonici.
Sulla cantoria nel braccio sinistro del transetto occidentale, si trova l'organo a canne Nicomede Agati opus 453, costruito nel 1858. Lo strumento è a trasmissione integralmente meccanica sospesa ed è situato entro una nicchia con cassa in muratura al centro della quale vi è la mostra, composta da 35 canne di Principale disposte in cuspide unica con ali laterali, con bocche a mitria ad andamento contrario rispetto a quello della sommità delle canne. La consolle è a finestra e dispone di un'unica tastiera di 56 note con prima ottava cromatica estesa non originale (divisione bassi/soprani a Fa3/Fa#3), e pedaliera dritta non originale di 18 note, costantemente unita al manuale. I registri sono azionati da manette a scorrimento laterale poste su due file alla destra della tastiera.