Foto Jacopo Tabolli © Copyright ANSA/EPA
Scoperta incredibile in Toscana: durante gli scavi archeologici al santuario romano di San Casciano dei Bagni, sono emerse dalla terra 24 statue bronzee, oltre a reperti numismatici e offerte vegetali.
Quella che è già stato definito una delle scoperte archeologiche più importanti dal giorno della scoperta dei Bronzi di Riace è avvenuta durante gli scavi all’interno di un santuario romano in provincia di Siena, scoperto solamente nel 2021 e dove un team di archeologi lavora incessantemente da settimane.
L’attività archeologica ha portato alla luce tutte le statue bronzee in ottimo stato di conservazione. I manufatti, di dimensioni contenute (le cinque più grandi misurano circa un metro di altezza), sono un vero e proprio tesoro per l’archeologia italiana, come sostiene l’archeologo Jacopo Tabolli, dell’Università di Siena.
Assieme alle statue, sono state trovate anche monete dell’epoca, offerte di vegetali (la zona era infatti un deposito votivo) e iscrizioni latine e in etrusco. Questi ultimi ritrovamenti sono, secondo gli esperti che si occupano dello scavo, particolarmente interessanti.
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Sono infatti la dimostrazione della compresenza storica e territoriale di due culture, quella etrusca e quella latina, che sembravano convivere senza attriti.
Mentre lo scavo nel santuario si è fermato, come di consueto durante i mesi invernali, il restauro delle opere è già iniziato all’interno del laboratorio di San Casciano dei Bagni.
Sessanta esperti, archeologi e storici, provenienti da tutto il mondo, sono già operativi per restaurare e studiare le statue ed il loro significato.
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Matrone, imperatori, bambini: cos’è il tesoro di San Casciano dei Bagni
Le statue, secondo Tabolli, rappresentano matrone, imperatori, bambini tutti appartenenti delle famiglie nobili del territorio e della cultura romana ed etrusca, ma anche divinità come Apollo ed Igea. Sono rappresentazioni di ex voto, forme di preghiera popolare che chiedevano alle divinità un intervento miracoloso per la salute loro e dei loro famigliari. Ma sono anche presenti rappresentazioni bronzee di parti del corpo umano, organi, affetti da malattie o deformità e per le quali si richiedeva l’intervento divino.
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Rimaste custodite dalla terra e dal fango per circa 2300 anni, le statue etrusche di San Casciano dei Bagni sono state conservate perfettamente anche grazie alla presenza dell’acqua delle vasche sacre del santuario, che ha aiutato a preservare in condizioni ottimali tutti i manufatti.
Le statue state plasmate, prosegue Tabolli, dalle mani esperte di artigiani locali, probabilmente in un lasso di tempo compreso fra il II secolo a.C. ed il I secolo d.C.
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Secondo il direttore di scavo Emanuele Mariotti, che ha seguito e supervisionato le operazioni di ricerca e di recupero per quattordici settimane, questi ritrovamenti superano ogni aspettativa, per la ricchezza e lo stato di conservazione del tesoro rinvenuto fra i terreni di San Casciano. Una scoperta che riscriverà la storia, secondo Tabolli edil suo team, che lavorano allo scavo dal 2019 anche grazie al sostegno economico del comune di San Casciano dei Bagni.
Statue etrusche, “la più grande scoperta dai Bronzi di Riace”
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha voluto visitare il laboratorio toscano dove si trovano le opere, con un messaggio di gioia per la scoperta archeologica. “L’Italia può godere di una stratificazione di epoche e di grandi civiltà che si sono succedute nella penisola” ha sostenuto il ministro, complimentandosi con gli archeologi che hanno effettuato lo scavo della scoperta.
Massimo Osanna, il direttore generale dei musei del MIC, ha parlato invece di “una scoperta più importante dai Bronzi di Riace”. Un’ affermazione che rende l’idea dell’importanza e della risonanza che la scoperta rappresenta per l’archeologia e la cultura italiana.
Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, non nasconde la sua felicità. A suo parere è una scoperta, quello dello scavo, che “offre a San Casciano un’opportunità che non è solo culturale e turistica” ma anche una occasione “di rinascita”. Infatti, per il piccolo paese toscano, che faceva già parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, la scoperta rappresenta una possibilità di rinascita (turistica, ma anche artistica e culturale), che dona nuova linfa al borgo medievale.
Il futuro dei bronzi è quello di arricchire l’esposizione all’interno di un palazzo storico situato nel centro di San Casciano, acquistato ad hoc per ospitare il nuovo tesoro toscano, dove saranno raccolti anche gli altri oggetti votivi ritrovati nello scavo. E, come i Bronzi di Riace, anche questa straordinaria scoperta potrà diventare il simbolo di un territorio ricco di storia, di cultura e di memoria del passato.
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