A corto di idee per l’estate? Gli amanti delle escursioni all’aria aperta e delle aree verdi hanno da oggi un’alternativa in più: il Sentiero dei Parchi, un itinerario di oltre 7 mila km che unisce 25 parchi nazionali delle 20 regioni d’Italia. Un cammino che va dallo Stelvio all’Etna, dagli Appennini alle Alpi, isole maggiori comprese. Il progetto è stato reso possibile grazie all’accordo stretto tra il Cai (Club alpino italiano) e il ministero dell’Ambiente, che prevede una durata ultradecennale (dal 2020 al 2033) e un investimento pari a 35 milioni di euro. Il nuovo Sentiero dei Parchi va ad ampliare l’offerta già importante in termini di sviluppo sostenibile e biodiversità proposta dal Sentiero Italia del Cai, che copre 18 luoghi protetti e conta fino a 85 tappe.
Valorizzazione del turismo sostenibile e dell’economia locale
Uno dei principali obiettivi del Sentiero dei Parchi è la valorizzazione del turismo sostenibile, concetto chiave per il settore turistico per la ripresa post-pandemia. Durante la fase di lockdown, le persone hanno riscoperto il piacere di passeggiare all’aria aperta, innamorandosi di nuovo del contatto con la natura. E quale occasione migliore quest’estate se non quella di organizzare una vacanza eco-sostenibile all’interno di uno dei 25 parchi nazionali d’Italia, alla scoperta di borghi incantevoli e una natura da togliere il fiato? In più, i 35 milioni previsti per il potenziamento della rete sentieristica italiana offriranno anche una vetrina speciale per l’economia locale, impaziente dell’arrivo dei turisti.
Via Francigena, la madre di tutti i cammini
In anticipo rispetto a tutti gli altri, la Via Francigena ha stilato un breve elenco di regole da rispettare durante la fase 2 del coronavirus, fino a quando cioè non si troverà un vaccino contro il Covid-19: confermato l’uso della mascherina, l’osservanza del distanziamento sociale (almeno 1 metro tra una persona e l’altra) e la disponibilità del gel igienizzante. La Via Francigena attraversa l’Italia dalle Alpi agli Appennini, attraversando alcuni parchi nazionali di grande valore, tra cui il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Uno dei borghi più interessanti da visitare è Castiglione di Garfagnana, in provincia di Lucca, famoso per le mura, il castello medievale e le chiese di San Pietro e San Michele.
I 25 parchi nazionali d’Italia
Istituito nel 1922, il Parco nazionale del Gran Paradiso è il più antico parco italiano. Un anno più tardi è la volta del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per lungo tempo conosciuto soltanto con l’appellativo di Parco nazionale d’Abruzzo. Prima della Seconda Guerra Mondiale sono poi stati istituiti il Parco nazionale del Circeo e il Parco nazionale dello Stelvio. Nel Dopoguerra, ai primi quattro parchi appena citati, se ne aggiungono altri cinque: Parco nazionale della Calabria, Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Parco nazionale del Pollino, Parco nazionale dell’Aspromonte e il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Tutto questo entro la fine degli anni Ottanta.
Gli anni Novanta hanno visto l’attivazione di ben 11 parchi nazionali, che ora faranno tutti parte dell’affascinante nuovo Sentiero dei Parchi: Parco nazionale delle Cinque Terre, Parco nazionale dell’Asinara, Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, Parco nazionale del Vesuvio, Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco nazionale della Val Grande, Parco nazionale del Gargano, Parco nazionale della Majella, Parco nazionale del Cilento e Parco nazionale del Gran Sasso.
Negli anni Duemila, infine, sono nati gli ultimi cinque parchi nazionali: il già citato Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Parco nazionale dell’Isola di Pantelleria, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano, il Parco nazionale dell’Alta Murgia e il Parco nazionale della Sila.
Importante: in rete potreste trovare che il Sentiero dei Parchi unisce tutti e i 26 parchi nazionali d’Italia, quando in realtà quelli regolarmente censiti sono 25. Perché allora questa discrepanza? Il motivo è da ricondurre alla mancata attivazione del Parco nazionale del Golfo di Orosoei e del Gennargentu in Sardegna, nonostante sia stato istituito nell’ormai lontano 1998.