“Riserva della Biosfera Unesco” come espressione dà l’idea di “posto prezioso e natura incontaminata”. Pochi sanno in realtà che la menzione è concessa a luoghi del mondo i cui ecosistemi forniscono soluzioni alla più grande delle sfide globali: la gestione e conservazione della biodiversità attraverso lo sviluppo dei sistemi sociali e delle loro attività. Non stupisce che proprio Minorca, grazie alla varietà dei suoi habitat naturali, sia dal 1993 inclusa in questa lista: calanchi, grotte, spiagge, scogliere, isolotti, zone umide e poi 220 specie di uccelli e 1.000 specie di piante. Una ricchezza sopravvissuta agli anni del vandalismo edilizio grazie a una vicenda particolare: il trattamento politico “punitivo” del dittatore Francisco Franco che, a causa della forte opposizione dei minorchini al regime totalitario, negò all’isola ogni investimento dello Stato, escludendola di fatto dalle rotte turistiche. Una grande fortuna: l’economia dell’isola rimase pertanto rurale e artigianale, e quando nacquero le prime infrastrutture industriali erano già diffusi i principi dello sviluppo sostenibile.
Fornells, borgo di pescatori
Le avarcas di Ferreries: modello di riciclo creativo
Una bellissima storia è quella che ebbe luogo proprio nel centro dell’isola, nel borgo di Ferreries, vicino alla spettacolare gola naturale dell’Algendar. Qui gli artigiani locali per non sprecare risorse, riciclando i pneumatici dei trattori, inventarono le avarcas, le coloratissime calzature minorchine in cuoio con la suola in gomma: da oggetto in uso dei contadini diventarono un’icona della calzatura estiva a livello internazionale, esempio ante litteram di economia circolare.
Questo grazioso borgo è anche un buon punto di partenza per scoprire la parte orientale di Minorca. Un piacevole itinerario che passa prima per i vicoli fioriti del borgo di Es Mercadal, sotto il monte Toro, poi per le strette strade in salita del borgo di Alaior e arriva al Parco naturale di s’Albufera d’es Grau: oltre 5.000 ettari di area lagunare, con un nucleo protetto dal 1993 ed esteso nel 2003.
Sulla costa un luogo per una piacevole pausa è Fornells: autentico borgo di pescatori dove gustare la specialità dell’isola, la caldereta de langosta, una prelibata zuppa di aragosta servita in una pentola di terracotta.
Parco naturale di s’Albufera d’es Grau
Approdando a Mahón
Nel Sud, Mahón è la capitale di Minorca, una cittadina di 30.000 abitanti, in cima a una collina, sovrastante una stupenda baia. È la porta di ingresso dell’isola e, rimanendo in tema di eco-compatibilità, il modo migliore per arrivarci è via mare, magari dopo un viaggio in treno, e poi spostandosi con i mezzi pubblici locali, diffusi ed efficienti. Mahón è un insediamento coloniale di origine inglese e i segni della dominazione britannica si vedono nelle case in stile Regency e nelle antiche Distilerias Xoriguer, che producono il gin artigianale tipico dell’isola.
Immancabile la vitale plaça d’Espanya, la cornice in cui si trovano i monumenti principali come la cattedrale neogotica di Santa Maria e l’importante Museo Archeologico, mentre è il quartiere Baixamar il centro della vita notturna: a ridosso del porto che è un’insenatura naturale seconda al mondo per dimensioni solo a Pearl Harbor. Da qui partono i catamarani col fondo trasparente che portano alle baie e alle cale vicine difficili da raggiungere via terra: è grazie a queste speciali imbarcazioni che si può ammirare la bellezza e la varietà della fauna presente sui fondali dell’isola.
Ciutadella, il borgo rivale
Nel Nord, Ciutadella è la vera città antica di Minorca, la capitale di diritto, con le tracce di un passato Talaiotico (età del bronzo e del ferro) e di una fondazione cartaginese; culturalmente cattolica, poi moresca, quindi Aragonese e con i segni di una invasione Turca. Raccoglie in pratica tutta la storia dell’isola…fino al 1722, data in cui i coloni inglesi spostarono la capitale a Mahón. Nel borgo di oggi, in cui si svolgono originali feste tradizionali, è bello perdersi tra le viette del centro storico, un affascinante misto di architettura araba e medievale.
Ma Ciutadella è anche circondata da una natura spettacolare, si trovano proprio nei suoi dintorni alcune tra le più belle spiagge dell’isola: la frequentata Cala Blanca, una piccola spiaggia a forma di “u” fiancheggiata da pareti rocciose; Cala Santandria, incastonata in una lunga insenatura dalle pareti rocciose e bagnata da un mare di un incredibile color azzurro; la selvaggia spiaggia di Son Saura dalla sabbia finissima circondata da una folta pineta. E poi le piccole spiagge urbane di Sa Caleta e Cala en Blanes, premiate con la Bandiera Blu, il marchio eco-label assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.
Son Saura
In copertina Cala en Brut