C’è un mondo di bellezza diffusa in Piemonte, di storie da raccontare, di profumi e sapori da provare: 14 piccoli centri inseriti tra i Borghi più Belli d’Italia, 34 premiati con la Bandiera Arancione marchio di qualità turistico-ambientale, 5 contrassegnati dalla Spiga Verde per lo sviluppo rurale sostenibile. E in tutta la regione un patrimonio di oltre mille Comuni sotto i cinquemila abitanti, custodi d’arte, natura, storia, enogastronomia e della “tipicità” come modello di vita da gustare con tutti i sensi.
I borghi piemontesi più belli d’Italia
Atmosfere raccolte e a misura d’uomo, armonia di profumi, luci e spazi: sono i Borghi piemontesi più belli d’Italia, leader in autenticità e tradizioni. Orta San Giulio, nel Novarese, stupisce con la sua Isola e il Sacro Monte a 400 metri dalla riva del lago, i tetti d’ardesia, l’alto campanile della basilica, i giardini.
– Orta San Giulio –
Vogogna nel Verbano, incastonata in verdi paesaggi montani tra Lago Maggiore e Lago d’Orta e nel Parco Nazionale della Valgrande, zona selvaggia più estesa d’Italia. I suoi stretti vicoli, le case di pietra con i balconi in legno trasmettono una quiete magica, con ricche testimonianze storiche tra cui il castello Visconteo con il Museo dello Scalpellino.
Il Ricetto di Candelo, vicino a Biella, rappresenta un caso quasi unico di conservazione di struttura medievale fortificata.
– Ricetto di Candelo –
In provincia di Alessandria: Volpedo, patria di Pellizza da Volpedo – grande artista vissuto tra Otto e Novecento – vanta un fascino di antica vocazione agricola. Cella Monte, adagiato sulle colline di Barbera, Grignolino e Freisa, ha fra le sue attrattive i famosi “Infernot” – elementi del paesaggio vitivinicolo UNESCO Langhe-Roero e Monferrato – scavati nella pietra arenaria per custodire le bottiglie più pregiate. Garbagna, borgo di origine medievale, porta la forte impronta della vicina Liguria ed è patria della omonima ciliegia, presidio Slowfood.
L’Astigiano presenta invece le sue riconosciute bellezze tra Cocconato e Mombaldone. Il primo, panoramico e immerso in un paesaggio rigoglioso, famoso per la robiola, gode di un microclima da “Riviera del Monferrato”; il secondo è un gioiello medievale dai dettagli tutti da scoprire e dai i boschi ricchi di funghi e di tartufi.
– Cocconato, foto del Comune –
A Garessio, nel Cuneese, si sente già il profumo del mare, tra testimonianze storiche, decine di sentieri e una stazione sciistica da cui si vede il golfo ligure. Monforte d’Alba, cuore dei paesaggi vitivinicoli beni UNESCO, vanta un centro storico attentamente valorizzato, come pure Neive, arroccato tra vigne di Barbaresco, Moscato d’Asti, Barbera e Dolcetto d’Alba e regno della nocciola.
– Neive –
Collocate su diversi versanti alle pendici del Monviso, Ostana e Chianale preservano gelosamente lingua, cucina, tradizioni e architetture occitane. Poche valli più a nord il borgo di Usseaux si compone di 5 villaggi alpini ed è celebre per le meridiane dipinte.
– Chianale, foto di Claudio Giovanni Colombo –
I Borghi piemontesi Bandiera Arancione
Non solo patrimonio culturale e storico ma anche qualità turistico-ambientale: sono i borghi eccellenti dell’entroterra contrassegnati dalla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. In Piemonte se ne possono fregiare i già citati Candelo, Cocconato, Monforte d’Alba, Neive, Orta San Giulio, Usseaux e Vogogna oltre ad altri 26 piccoli centri. In provincia di Torino: Agliè, dal celebre Castello Ducale; Avigliana, con i suoi due laghi; Fenestrelle, dalla fortezza detta “la grande muraglia piemontese”; Usseglio, località montana delle Valli di Lanzo sede di sport invernali e della fiera dei formaggi d’alpeggio. Nell’Alessandrino: la romana Bene Vagienna; Gavi, sede del poderoso forte e terra di vigneti di Cortese DOCG; Ozzano Monferrato, con le cantine di tufo dette “Infernot”.
– Avigliana, foto di Rostislav Glinsky –
In provincia di Asti: Moncalvo, centro di importanti chiese, palazzi storici e testimonianze artistiche. Fitte le pattuglie dei borghi cuneesi e del Verbano-Cusio-Ossola. Nel cuore delle Langhe e dei paesaggi vitivinicoli patrimonio UNESCO: Barolo, Grinzane Cavour, Guarene, La Morra, Bergolo; Cherasco dai begli edifici barocchi; i centri montani di Chiusa Pesio, Entracque e Limone Piemonte.
– Limone Piemonte, foto di Guido Pettavino –
Nel secondo gruppo: Arona, Cannero e Cannobio sul Lago Maggiore, ricchi di bellezze naturali e paesaggistiche; Malesco, Mergozzo, Santa Maria Maggiore nella pittoresca Val d’Ossola. Nel Vercellese: Varallo Sesia, con lo straordinario Sacro Monte; Alagna Valsesia e Macugnaga, custodi dell’antica cultura Walser e Fobello, inserito nel Parco dell’Alta Valsesia, dalle importanti tradizioni e bellezze naturali.
– Alagna Valsesia –
I Borghi piemontesi “Spighe Verdi”
Il riconoscimento Spighe Verdi viene assegnato dalla Foundation for Environmental Education e Confagricoltura alle località italiane contraddistinte, oltre che dalla qualità dell’offerta turistica da uno sviluppo rurale sostenibile e dall’accessibilità. L’hanno ottenuto i già citati Monforte d’Alba (CN) e Volpedo (AL) ma anche Pralormo, in provincia di Torino; Santo Stefano Belbo e Canelli in provincia di Cuneo, aree vitivinicole di pregio immerse nei paesaggi UNESCO.
– Monforte d’Alba, foto di MikeDotta –
Borghi ed enogastronomia, tesori d’autunno
Nei borghi piemontesi, tra trattorie tipiche e ristoranti stellati Michelin (sono 46 in tutta la regione) si possono gustare veri e propri tesori d’autunno. Basta seguire gli aromi di vigna e di bosco; di tartufo, funghi, uva, peperoni, castagne e nocciole. Grande la qualità dei prodotti: l’inimitabile Tartufo Bianco d’Alba, il riso coltivato nelle risaie più vaste d’Europa, tra Biella, Novara e Vercelli; i formaggi artigianali DOP come Castelmagno e Toma, Robiola di Roccaverano Raschera, Murazzano, Ossolano e Gorgonzola e gli oltre 370 Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
– Alba –
18mila le cantine dove scoprire il patrimonio enologico piemontese di 17 DOCG e 42 DOC (molte prodotte nei “Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero Monferrato” UNESCO), come i nobili rossi Barolo e Barbaresco o i bianchi Arneis e Moscato d’Asti. Tra gli eventi di punta, “Terra Madre Salone del Gusto”, con un’edizione speciale di iniziative diffuse dall’8 ottobre fino ad aprile 2021; la 90a Fiera Internazionale e il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba che dal 10 ottobre al 4 dicembre animerà la “capitale” delle Langhe e Città Creativa UNESCO per la Gastronomia e le numerose fiere autunnali del Tartufo che si tengono sul territorio di Langhe Monferrato e Roero.
– Barolo, foto di Alessandro Cristiano –