Un paesaggio colpisce nella misura in cui suscita emozioni. E le emozioni possono essere le più diverse, tra cui sicuramente l’attrattiva maggiore è quella dello stupore. Chi per la prima volta si affaccia sulla vista del Delta del Po, non può che restarne colpito: per le sue atmosfere rarefatte che sembrano plasmare ciò che l’occhio mette a fuoco, rendendo la visione quasi surreale. Una sensazione che accomuna i vari paesaggi e i diversi micro ecosistemi che questo territorio – davvero unico nel suo genere tanto da essere diventato Patrimonio dell’Unesco – regala nei suoi ambienti, ricchi di flora e fauna, storia, cultura e natura. Il Delta del Po abbraccia parte del Polesine e sconfina in Emilia Romagna, trasformandosi di volta in volta tra dune, argini, golene e lagune. Si tratta di un territorio da osservare – non per a è meta privilegiata degli amanti del birdwatching – che ispira un approccio meditativo e conquista per la sua dimensione di silenzio, nella quale a volte è molto piacevole indugiare. Il Delta del Po è anche tutto da vivere, nei modi che sanno accontentare i gusti di ognuno, a partire dalle numerose escursioni che si possono intraprendere, tra uscite in barca e cavalcate, percorsi a piedi e in bicicletta, senza rinunciare al relax che una giornata in spiaggia sa sempre regalare.
Oasi di Campotto – Foto di PriceM/shutterstock
Gorino Ferrarese – Foto di Utah Scholl
Storia di natura e uomini
Siamo in Polesine, in un territorio che non ha da spendere nomi famosi, ma tante suggestioni. Scardovari e Bonelli sono due piccoli centri dove la storia del territorio si racconta a partire dalle case caratteristiche dei pescatori, che con i loro colori accesi sembrano essere in posa per essere immortalate in uno scatto perenne. In questo angolo di terra e mare si trova in realtà una delle lagune più grandi del Delta, dove si coltivano vongole e cozze e dove scoprire una terra di bonifica e di zone umide, come l’Oasi di Ca’ Mello, percorsi che sembrano fatti apposta per la bicicletta e per escursioni all’insegna dello “slow”, dove l’andare alla scoperta significa anche fermarsi ogni volta che il paesaggio diventa troppo bello per non essere gustato con calma. Alle porte del Parco regionale veneto del Delta del Po invece ci aspetta per un’escursione sui suoi sentieri l’Oasi Golena di Panarella, protetta dal WWF e attrezzata per l’osservazione della sua fauna, paradiso per il birdwatching tra giunchi, canne e salici.
Laguna di Scardovari – Foto di Andrea Padoan
Laguna di Scardovari – Foto di Luca Lanfranchi
Goro, Gorino e i labirinti d’acqua
Si può scegliere di andare alla scoperta del Delta partendo da due caratteristiche località di pesca, Goro e Gorino, che si affacciano sulla Sacca di Goro, una laguna salmastra tra le più estese dell’Alto Adriatico, punto di incontro delle acque salate dell’Adriatico e di quelle dolci del Po, habitat naturale di vongole e cozze, per cui questo inedito territorio è conosciuto e apprezzato anche dal punto di vista gastronomico. All’apice della provincia di Ferrara, il nome del paese è legato anche allo Scannone di Goro, conosciuto anche con il più suggestivo nome di Isola dell’Amore, un lembo di terra che regala nella sua parte estrema un vero gioiello che si erge su una striscia di sabbia che porta il nome di Scanno del Faro: il Faro di Go, alto 22 metri, che si erge tra dedali di acqua e terra. Piccolo tesoro della laguna è la Chiesa di San Basilio, nel comune di Ariano Polesine, incontro dei rami del Po con la campagna, con una bella facciata romanica, per una sosta fuori dal tempo.
Scanno del Faro – Foto di Robert67/Shutterstock
Foto di Mario Saccomanno
Comacchio, le saline, l’anguilla
Qui la storia la racconta l’acqua, quella salmastra da cui affiorano lembi di terra strappata dalle bonifiche. Comacchio, in provincia di Ferrara, è prima di tutto il paesaggio delle sue valli, tutto da osservare ma anche da vivere andando alla sua scoperta a bordo di motonavi in partenza da Stazione Foce alla volta di canali interni, navigazione aperta e casoni, i tipici edifici di pesca oggi recuperati per ridare il loro aspetto originario. Ma Comacchio è anche le sue saline, situate alle spalle del Lido degli Estensi, parte particolarmente protetta del parco regionale del Delta del Po, da visitare anche a piedi purché con una guida autorizzata. Comacchio, disegnata dall’acqua, base etrusca e poi nell’Alto Medioevo emporio del sale, è da scoprire anche nel Museo Delta Antico e a tavola, assaggiando la tipica anguilla, la cui lavorazione è raccontata nell’antica fabbrica Manifattura dei Marinati.
Comacchio, Tre Ponti – Foto di StevanZZ/Shutterstock
Casa delle Saline – Foto di Cristian Ghisla
Cervia, i mercati e la tradizione
Comacchio concede occasioni anche alla voglia di relax nei suoi Lidi, sette località di mare delimitate dal Parco regionale Delta del Po dell’Emilia Romagna, ma non è l’unica località balneare che dal Delta del Po si affaccia sul litorale. Cervia con la sua frazione Milano Marittima è celebre per il divertimento e la movida notturna, e forse non tutti sanno che è anche un centro e i cui dintorni possono essere scoperti in modalità slow, ancora meglio se sui pedali. Proprio a Cervia lo shopping può essere quello del mercato del giovedì mattina, dove acquistare i tipici tessuti stampati della tradizione romagnola, e sempre a proposito di mercati c’è quello ittico nel porto canale, oppure a Pila, con la tipica asta del pesce nei pomeriggi dei giorni feriali.
Mercato a Cervia – Foto di Claudi Zaccherini
Milano Marittima – Foto di nnatalli/Shutterstock
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