L’Italia è un paese ricco di luoghi bellissimi, che tutto il mondo invidia e per questo resi mete turistiche gettonatissime anche a livello internazionale. Tra queste c’è senza dubbio il Salento, quello che viene identificato come il tacco dell’Italia. Si tratta della penisola situata all’estremità meridionale della regione Puglia, baciata quasi tutto l’anno da un clima mite e tipicamente mediterraneo, tanto da prestarsi ad essere vissuta ed esplorata praticamente in ogni stagione. A rendere incantevole questa terra del sud Italia sono i paesaggi, dominati certamente da spiagge che hanno poco o a da invidiare a lidi più lontani ed esotici. Ci sono poi i borghi salentini, custodi di tradizioni e di un patrimonio storico e artistico legato a un passato assai lontano.
Salento: cenni storici
La Grotta dei Cervi di Porto Badisco è la dimostrazione di quanto antica sia stata la presenza dell’uomo in Salento: le pitture rupestri qui rinvenute sono ad oggi considerate tra le più preziose al mondo e risalgono al neolitico, approssimativamente tra il 3000 e il 4000 a.C. Certamente la sua posizione geografica, ha reso il Salento una terra ambita e presto colonizzata da popolazioni come i fenici, i greci e gli stessi messapi, popolo di provenienza illirica. Il vero sviluppo coincide con l’arrivo dei romani, con i quali vengono costruite opere pubbliche e bellezze architettoniche presenti sul territorio, in particolare a Lecce con l’anfiteatro in Piazza Sant’Oronzo.
Dopo il dominio romano, per il Salento inizia un periodo buio, fatto di lotte e devastazioni per mano di saraceni, slavi e ungari: dopo l’occupazione bizantina, grazie alla quale sorse la famosa Grecìa Salentina, arrivano i Normanni, grazie ai quali nascono cattedrali, basiliche e chiese.
Dopo il passaggio degli angioini e degli aragonesi, il Salento passa nelle mani degli spagnoli che, nella persona di Carlo V, nel ‘500 ordina la costruzione di torri di avvistamento lungo la costa, nell’ambito di un sistema difensivo atto a contrastare le incursioni turche. Sempre grazie agli spagnoli si diffonde il famoso stile barocco, visibile soprattutto nella città di Lecce e che rappresenta uno dei motivi per il quale turisti di tutto il mondo decidono di organizzare un viaggio in Salento.
Il territorio e la natura del Salento
Il Salento è un territorio perfettamente incastonato tra due mari, lo Ionio a ovest e l’Adriatico a oriente: si incontrano a largo del faro di Capo Palascia, il punto più a est di tutto il territorio italiano. In realtà i due mari si uniscono a Santa Maria di Leuca, la località chiamata dai romani De Finibus Terrae perché qui sembra che la terra finisce e ci sia posto solo per l’infinita distesa marina. Il territorio del Salento, oltre alla sua costa spettacolare, consta anche delle Serre Salentine, del Tavoliere Leccese, delle Murge Tarantine e di quelle Brindisine.
Una vacanza in Salento si rivelerà ricca e divertente per tutte le tipologie di turisti, dalle famiglie in cerca di relax ai più giovani amanti dello svago e dello sport. Si possono ad esempio organizzare escursioni, a piedi, in bicicletta o magari anche a cavallo, all’interno delle aree naturalistiche del territorio come, ad esempio, la Riserva Naturale “Le Cesine” a Vernole, il “Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase” compreso tra Santa Maria di Leuca e Otranto oppure il bellissimo “Parco Naturale dei Laghi di Alimini”. Quest’ultimo si trova tra la stessa Otranto e Torre Sant’Andrea, località costiera famosa per i faraglioni che emergono dalle acque smeraldine del mare: è un vero scrigno di biodiversità, dove si alternano canneti, spiagge libere e una fresca pineta che d’estate regala l’ombra tanto desiderata. Il parco prende il nome dai due specchi lacustri, ossia l’Alimini Grande alimentata dall’acqua del mare e l’Alimini Piccolo che invece è ricolmo di acque sorgive.
Esplorare il Salento significa anche scoprire le sue grotte più belle, prima fra tutte la Grotta della Poesia a Roca Vecchia: è considerata una delle più belle piscine naturali al mondo e in passato era in realtà una grotta la cui volta è poi crollata sotto l’effetto dell’erosione. All’interno sono state rinvenute iscrizioni rupestri in greco e latino, inneggianti al fantomatico dio Taotor. C’è poi la Grotta della Zinzulusa a Castro, il cui nome rimanda alle stalattiti e stalagmiti presenti all’interno che sembrano panni stesi al sole, chiamati in dialetto salentino zinzuli.
Gli amanti dello snorkeling invece potranno fare esperienze incredibili immergendosi ad esempio nell'”Area Marina Protetta di Porto Cesareo” colonizzata da vaste praterie di Fanerogame, grazie alla quale è fornito ossigeno a tantissimi organismi marini, comprese le tartarughe Caretta-Caretta. C’è poi l’area a largo di Torre Chianca, dove sono ben visibili quasi a pelo d’acqua cinque colonne risalenti al II d.C. e quella di Andrano, dove si può nuotare nella spettacolare Grotta Verde, dove i giochi di luce regalano alle acque sfumature dalle tonalità smeraldine.
Salento: cosa vedere
Quando si pensa al Salento, la mente corre subito alla sua città più iconica, ovvero Lecce: il suo centro storico è plasmato totalmente in dorata pietra leccese, dai palazzi alle sue chiese, a partire dalla meravigliosa Basilica di Santa Croce, la cui facciata è un tripudio di barocco, tra fregi e statue di ogni fattezza. Il cuore di Lecce è Piazza Sant’Oronzo, dove all’ombra dell’omonima colonna con in cima il santo patrono della città, si trova l’anfiteatro romano risalente al II d.C., memoria dell’antica Lupiae. Altrettanto scenografica è Piazza Duomo, che appare al visitatore quasi come un teatro, con la Cattedrale di S.Maria Assunta: dalla cima del vicino campanile si gode di una vista unica che comprende, nelle giornate limpide, persino l’Albania.
Tra le mete imperdibili in Salento c’è Otranto, la città il cui centro storico, alla stregua del quattrocentesco Castello Aragonese, è prospiciente un mare le cui acque raggiungono una magica tonalità color turchese. Da non perdere la Cattedrale di Santa Maria Annunziata per due motivi: per il mosaico sul pavimento della chiesa romanica, raffigurante l’Albero della Vita e per la Cappella Dei Martiri, decorata con le ossa dei cristiani trucidati dai turchi durante il saccheggio del 1480. Questi ultimi sbarcarono nella vicina Baia dei Turchi, un piccolo angolo di paradiso fatto di sabbia bianca e mare cristallino: poco oltre si trovano Torre Sant’Andrea e Torre dell’Orso, la spiaggia forse più iconica del Salento grazie alle “Due Sorelle”, i due faraglioni che emergono a pochi metri dalla riva, ricordando la leggenda delle due sorelline che in questo mare trovarono la morte.
Spostandosi nell’entroterra di Otranto si incontra la Cava di Bauxite, immersa in un’atmosfera che ricorda molto il paesaggio tipico del Gran Canyon: si tratta di un laghetto le cui acque devono la loro colorazione smeraldina per via delle rocce circostanti dalle quali veniva estratta la bauxite.
Tra le tappe imperdibili di un viaggio in Salento non si può non comprendere Gallipoli, bellissima con l’isola calcarea che ospita il suo centro storico, dove spicca il Castello Angioino affacciato proprio sul Mar Ionio: da vedere anche la seicentesca Cattedrale di Sant’Agata e la Chiesa di San Francesco, dove sorge la statua del Mallandrone, il ladrone definito “di orrida bellezza” di Gabriele D’Annunzio.
Cibi e tradizioni salentine
Uno degli aspetti più belli del Salento è il patrimonio culturale di questa bella terra, fatta di feste e tradizioni ancestrali: come non citare la famosa Taranta, la musica frenetica che a suon di tamburelli è protagonista di feste popolari e del famoso festival itinerante che trova il suo culmine nel Concertone di Melpignano in estate, proprio nel cuore della Grecìa Salentina, dove si parla ancora il dialetto griko. La tradizione vuole che questa danza sia nata dall’usanza per le donne di ballare freneticamente per impedire al veleno delle tarantole di entrare in circolo nel corpo. Molto affascinante e divertente è anche la Danza delle Spade che ad agosto anima il borgo di Torrepaduli: i partecipanti, anche in questo caso al tamburellante ritmo della Taranta, simulano la lotta con i coltelli, con movenze messe in atto secondo un preciso rituale.
Uno dei vanti del Salento è poi la sua cucina, fatta di piatti poveri di grande gusto: tra questi spiccano ad esempio il pasticciotto leccese a base di pasta frolla ripiena di crema pasticcera. Ci sono poi le pucce, una specie di panino che pare sia stato consumato persino dai legionari romani e la scapece tipica di Gallipoli, preparata con pesci fritti fatti marinare in aceto e zafferano. Famose sono poi le pittule, ossia palline di impasto fritto consumate anche come cibo di strada e le frise, ciambelle biscotatte condite di solito con olio, origano e pomodorini.
Chi cerca un souvenir originale da portare a casa in ricordo di una bella vacanza in Salento, può scoprire l’artigianato locale, che spazia dall’oggettistica e statuine in cartapesta (arte risalente al XVII secolo) alle ceramiche di Grottaglie, definita non a caso “Città della Ceramica”.