Le Dolomiti rappresentano uno dei gioielli paesaggistici più belli della penisola italiana: sono composte da una roccia bianca che al tramonto e all’alba si colorano di un rosa magico, dando vita al suggestivo fenomeno dell’Enrosadira (letteralmente “diventare di colore rosa” ) , legato alla leggenda del famoso re Laurino e del suo roseto. Le vette dolomitiche da cornice, come una preziosa corona, da valli spettacolari, attraversate da fiumi poco coperti di foreste e punteggiate qua e là da borghi montani a dir pittoreschi. La Val di Fiemme è una delle più belle tra le vallate delle Dolomiti e si trova tra il Südtirol e il Trentino, proprio nel cuore del bacino idrografico del torrente Avisio che, sgorgando ai piedi del leggendario gruppo montuoso della Marmolada, attraversa l’intera Val di Fiemme per poi sfociare nell’Adige.
La Valle è un vero paradiso naturalistico che si presta ad essere visitato in ogni periodo dell’anno: dall’inverno, stagione in cui ci si può divertire sulle piste dei comprensori sciistici; all’estate, quando la natura è un’esplosione di colori e vita da scoprire nel dorso di indimenticabili escursioni all’aria aperta.
Val di Fiemme: cenni storici
La presenza dell’uomo nella Val di Fiemme si attesta addirittura al periodo Mesolitico, con tracce di primitivi cacciatori, estendendosi poi all’Età del Bronzo e del Ferro. La prima civiltà sviluppata che mette piede nella valle è però quella romana che, nelle persone di Tiberio e Druso nel 15 aC, la conquistano e la dominano fino al 500 dC, quando l’impero romano cadde, aprendo la porta alle invasioni dei barbari.
Nell’Alto Medioevo arrivano i longobardi, dopo i quali anche nella Val di Fiemme si instaura il feudalesimo e con esso comincia a diffondersi il cristianesimo, portando un netto cambiamento nelle tradizioni, negli usi e nei costumi degli abitanti.
Nel 1000 dC la valle passa sotto il dominio del vescovado di Trento, che più tardi concederà ai fiemmesi la loro libertà e indipendenza, in cambio di un appoggio militare in caso di eventuale conflitto. Proprio nell’anno 1000, precisamente nel 1111, nasce la Magnifica Comunità di Fiemme, che ancora oggi esplica la sua funzione, ossia quella di preservare e tutelare il patrimonio ambientale e paesaggistico della valle.
Dopo l’arrivo delle truppe austriache nell’800, la Val di Fiemme inizia il suo periodo di ascesa come meta turistica, nonostante le due battute di arresto legato allo scoppio delle due Guerre Mondiali: tracce in particolare della Grande Guerra sono ancora oggi visibili a Cavalese, considerato il capoluogo storico della valle.
Il territorio della Val di Fiemme
La Val di Fiemme sorge all’ombra di alcune delle cime dolomitiche più iconiche, ovvero le Pale di San Martino dichiarate Patrimonio dell’UNESCO, la selvaggia catena montuosa del Lagorai dove spicca la vetta del Cermis e il gruppo del Latemar. Nella vallata sono poi compresi il Parco Naturale del Monte Corno e il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino che rappresentano alla perfezione la varietà paesaggistica di questa splendida valle dolomitica.
In inverno la Val di Fiemme è un paradiso innevato che diventa meta di tutti gli appassionati di sport invernali, a partire dallo sci di fondo di cui la valle è considerata la culla: basti pensare che è qui che si svolge la celebre gara di sci di fondo internazionale della Marcialonga. Gli amanti dello sci invece hanno a disposizione le piste di ben cinque aree sciistiche: quelle del Passo Oclini, del Passo Lavazè, di Bellamonte e dell’ Alpe Luisa, dello Ski Center Latemar e dell’ Alpe del Cermis (è qui che sorge la famosa pista Olympia che, superando un dislivello di ben 1400 mt, si estende per una lunghezza di 7500 mt).
In estate invece la Val di Fiemme, verdeggiante e rigogliosa, si presta a essere scoperta tramiteescursioni alla volta di luoghi incontaminati, adatte sia alle famiglie che ai più sportivi. Ci sono percorsi poi percorribili in bicicletta o mountain-bike, come ad esempio la Ciclabile che collega Canazei e Molina di Fiemme e che costeggia il corso dell’Avisio attraversando il Parco di Paneveggio . Altrettanto belle sono poi la Ciclabile delle Dolomiti lunga ben 48 km e il Dolomiti Lagorai Bike . Si tratta quest’ultimo di un percorso ad anello percorribile in mountain-bike che parte da Tesero e permette di pedalare fino a 2200 mt di altezza.
Cosa vedere in Val di Fiemme
Il Parco Naturale di Paneveggio e Pale di San Martino è tra i più spettacolari e vasti della Val di Fiemme e comprende non solo il gruppo montuoso delle Pale di San Martino ma anche quello di Cima d’Arzon, il Lagorai, il Sass Maor, Cima della Pala e il Vezzana: non si dimentichi che nel parco si trova anche il ghiacciaio della Fradusta, tanto decantato dallo scrittore Buzzati e da numerosi esploratori britannici. Il parco è in gran parte occupato dalla meravigliosa Foresta di Paneveggio, dai cui abeti rossi dalle eccezionali qualità acustiche, è ricavato il legno per produrre strumenti musicali, soprattutto i famosi violini Stradivari.
Tra le escursioni più belle da fare nel parco, è quella alla volta dei laghetti alpini del Colbricon situati a 1900 mt di altezza, all’interno delle cui acque turchesi, sono stati rinvenuti alcuni reperti risalenti all’età neolitica.
Molto diverso, ma non meno spettacolare, è il Parco Naturale del Monte Nero: ritrovandosi ad altezze non molto notevoli, presenta infatti un clima piacevolmente sub-mediterraneo che si riflette anche nella natura. Dalla località di Trodena, nei pressi dello storico mulino elettrico, si può raggiungere la Malga Cisloner, dal quale si gode di una bellissima vista sul Lagorai e sulle Dolomiti del Brenta. La passeggiata Casignano invece permette agli escursionisti di raggiungere il panoramico punto Kanzel, mentre per i più piccoli non si può non fare tappa al Geoparc Bletterbach, dichiarato peraltro Patrimonio dell’UNESCO: si cammina tra cascate e alte pareti rocciose, incontrando persino le orme dei preistorici sauri, molto simili a grossi lucertoloni.
Tra le escursioni imperdibili da fare nella Val di Fiemme, ci sono anche quelle che, partendo dal Passo Lavazè, arriva fino al Latemar e alla Pala di Santa, oppure il percorso che porta alla Torre di Pisa a 2600 mt di altezza e che parte dalla cabinovia di Predazzo.
Da Cavalese invece si può raggiungere l’Alpe del Cermis e la Cascata di Cavalese che, nonostante si alta solo 15 mt, è molto fragorosa e potente: dal borgo della Val di Fiemme i più sportivi possono anche cimentarsi nel rafting sul fiume Avisio, per poi fare un bel tuffo nelle sue acque limpide e cristalline. Tra i monumenti da vedere assolutamente a Cavalese c’è il quattrocentesco Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, nelle cui eleganti sale ha sede la Pinacoteca, ricca di manoscritti, statuti, libri e soprattutto un pregevole affresco rinascimentale realizzato dal pittore vicentino Marcello Fogolino.
Da Predazzo, borgo soprannominato “Giardino Geologico delle Alpi”, si può raggiungere il Bosco che Suona, una sorta di percorso che si insinua tra gli abeti i cui legni sono stati scelti per la realizzazione dei violini, indicati da cartelli lignei che hanno al forma di questi strumenti musicali.
Cucina e tradizioni della Val di Fiemme
Conoscere la Val di Fiemme significa non solo organizzare escursioni tra bellezze naturalistiche e borghi, ma anche approfondire la cultura e le tradizioni antichissime che caratterizzano questa valle delle Dolomiti.
Ad esempio a Cavalese, uno dei principali centri della valle, si svolgono eventi di grande richiamo, come i Mercatini di Natale durante il periodo dell’Avvento oppure la settembrina Desmontegada de le Caore, durante la quale gli allevatori di capre sfilano tra le vie del borgo con le loro caprette al seguito, agghindate di tutto punto con nastri colorati, fiori e campanelle.
A Tesero invece va in scena in piena estate la rievocazione storica Corte de Tiézer, con la cittadina che si popola di una serie di installazioni legate alle tradizioni gastronomiche, musicali e folcloristiche tipiche della Val di Fiemme. Tesero e i suoi Presepi è l’evento natalizio per eccellenza, così come nella vicina Varena va in scena il Presepio – Sulla via di Betlemme che prende le sembianze di una natività in stile tipicamente arabeggiante.
Chi cerca un souvenir tipico della Val di Fiemme, non deve fare altro che volgere l’attenzione all’artigianato tipico del territorio, ossia la lavorazione del legno: mobili, oggettistica montana e piccoli strumenti musicali. Una valida alternativa sono le tipicità gastronomiche, vere e proprie leccornie tutte da gustare. Tra queste ci sono ad esempio i famosi canederli a base di speck o salsiccia, pane raffermo, lardo e uova; ci sono poi l’immancabile polenta da accompagnare con la cacciagione o con semplici funghi e numerosi formaggi (tra questi spiccano soprattutto il Puzzone di Moena, il Formae Val di Fiemme Stagionato e il Trentingrana). Tra i dolci tipici della Val di Fiemme non si può non menzionare lo strudel di mele, oggi preparato in moltissime varianti che vanno a soddisfare davvero i palati di tutti coloro che scelgono per le loro vacanze la Val di Fiemme.