Due Innamorati © Visit Tuscany
Tra le province di Firenze e di Siena si stende la bellissima Val d’Elsa, uno dei luoghi più iconici della regione Toscana. Attraversata dalla Via Francigena, la Val d’Elsa custodisce sul suo territorio testimonianze storiche e artistiche di immenso valore, spesso racchiuse tra le mura di borghi medievali. San Gimignano, Certaldo e Monteriggioni sono solo alcuni dei luoghi da visitare assolutamente in Val d’Elsa. Non si può poi dimenticare Colle Val d’Elsa, a due passi dal quale sorge Casole d’Elsa, un piccolo borgo dal passato antichissimo e che oggi si è guadagnato il soprannome di Borgo degli Artisti. Passeggiando infatti tra i vicoli di Casole d’Elsa, tra antichi palazzi e chiese, spuntano sculture di pregevole fattura e dai significati profondi e intimi, realizzate anche da artisti contemporanei.
Rocca Senese/shutterstock
Le statue di Casole d’Elsa
Casole d’Elsa è un borgo dalle chiare origini etrusche, come dimostrano i ritrovamenti di tombe legate all’antica civiltà pre-romana: passò dalle mani dei Vescovi di Volterra a quelle di Siena, la quale provvide a fortificare il paese con tanto di cinta muraria dalla curiosa forma ovoidale, con tanto di torrioni rotondi ancora oggi visibili.
Chi si chiede perché è soprannominato Borgo degli Artisti, non deve fare altro che percorrere le sue meravigliose stradine: installazioni artistiche, dipinti, laboratori e soprattutto statue punteggiano il centro storico del borgo, rendendo Casole d’Elsa un vero e proprio museo a cielo aperto.
Si incontrano le statue di fanciulli posizionate in posti più o meno nascosti: una raffigura un ragazzo accovacciato in una nicchia accanto a una colorata piantina, un’altra vede una scultura simile sporgersi dal parapetto di un’alta finestra e un’altra ancora spunta da un pozzo. Impressiona poi la scultura di un uomo, che pare di mezza età, nell’atto di entrare in una casa mentre intenerisce la figura di una bambina seduta su una panchina, quasi invitando i visitatori a farle compagnia.
La bambina sulla panchina di Giuseppe Ciani © Comune di Casole d’Elsa
Ma le sculture più famose presenti a Casole d’Elsa sono i Due innamorati e Un dolce eterno abbraccio: la prima, di Giuseppe Ciani, raffigura due giovani che si scambiano effusioni con lei seduta su un muretto, mentre la seconda, di Andrea Roggi, è sostanzialmente un ulivo il cui tronco prende le sembianze di una coppia di amanti.
Un dolce eterno abbraccio di Andrea Roggi © Visit Tuscany
Un’altra scultura simbolo di Casole d’Elsa è quella realizzata da Luca Ferrini, voluta da Duccio Santini e dedicata a Gino Bartali: raffigura tre ciclisti nell’atto di pedalare ed è stata realizzata proprio in occasione del Giro d’Italia che, nell’anno 2019, è passato proprio dal borgo di Casole d’Elsa.
Cosa vedere a Casole d’Elsa
Casole d’Elsa ospita anche alcune opere dell’artista londinese Nigel Konstam, trasferitosi in questo angolo della Val d’Elsa negli anni 80: qui l’uomo apre un piccolo atelier, all’interno del quale lavorerà alle sue sculture in marmo e in bronzo. Quello di Konstam, la cui opera più bella presente nel borgo è il Buon Samaritano, è solo uno dei tanti laboratori di artisti presenti: spiccano anche quelli di Anna Morandi, che ha dato vita al suo personale Laboratorio Galleria d’Arte e quello di Marta Bonelli.
Buon Samaritano di Nigel Konstam © FIVE IN TRAVEL
Recarsi a Casole d’Elsa per ammirare queste sculture è anche l’occasione per scoprire il patrimonio storico del borgo, a partire dalla Rocca Senese risalente al XIV secolo: è una delle più imponenti fortezze della zona, con tanto di merlatura guelfa e torrione in pietra. Oggi la Rocca Senese ospita mostre dedicate all’arte contemporanea, attirando appassionati da tutta la regione e non solo.
Camminando lungo Via Alessandro Casolani si arriva al cospetto del Palazzo Pretorio, sede della Pinacoteca d’Arte Senese, custode di una serie di emblemi legati alle famiglie nobiliari risalenti al periodo tra il ‘400 e il ‘600.
Palazzo Pretorio
Un altro spazio espositivo da visitare a Casole d’Elsa è il Museo Civico Archeologico e della Collegiata, situato all’interno della Collegiata di Santa Maria Assunta, edificata in stile gotico-romanico nel XII secolo. Il museo custodisce reperti legati soprattutto alla civiltà etrusca e una testa marmorea scolpita nel VI a.C., probabilmente segno della presenza, nei boschi vicini, di un tempio.
Merita infine una visita anche la Chiesa di San Niccolò, poco distante dal centro del borgo e attualmente è adibita a cappella cimiteriale. La chiesa è il risultato del ricostruzione della cripta della Collegiata di Casole dove era collocata fino al XIII secolo, quando la chiesa venne trasformata in stile gotico.
Chiesa di San Niccolò/shutterstock