E’ nel cuore di quella che viene definita la Food Valley che si stende Correggio. Centro di riferimento dell’Unione dei comuni della Pianura Reggiana, è centro dalle origini medievali legate alla dominazione longobarda.
Elevata a rango di città nel 1559 dall’imperatore Ferdinando I d’Asburgo, alla quale conferì anche il privilegio di battere moneta, nel 1616 Correggio divenne principato, passando pochi decenni dopo al Ducato di Modena e Reggio. Dal centro storico ben conservato, ha in corso Mazzini l’arteria principale, fiancheggiata da entrambe le parti dai portici lastricati in marmo di Verona, con l’antico acciottolato con le doppie corsie in granito per agevolare il transito dei carri.
Tra i monumenti principali c’è Palazzo Principi, fatto erigere da Francesca di Brandeburgo su disegno di Biagio Rossetti, dalle sale con soffitti a cassettoni e lacunari dove sono ospitati la Biblioteca Civica, gli archivi correggesi ed il Museo Civico “Il Correggio”, situato nelle sale del piano nobile, che custodisce opere e materiali di rilevante interesse artistico provenienti da varie chiese, proprietà pubbliche e collezioni private dei Da Correggio, importante famiglia feudale.
Altri tesori del centro storico sono il Teatro intitolato al musicista correggese Beato Asoli, la cinquecentesca Basilica di San Quirino che, all’interno, custodisce un prezioso reliquiario quattrocentesco in avorio, la chiesa quattrocentesca di San Francesco, dall’esterno in cotto con fregi e dall’interno a tre navate ad archi a sesto acuto con resti di affreschi tardo-quattrocenteschi, e la seicentesca chiesa di Santa Chiara, su modelli che richiamano il Borromini.
Di questa terra ricca di storia e buona tavola è figlio uno dei cantautori italiani di maggior successo, quel Luciano Ligabue, nipote di Marcello, eroe della Resistenza.
Diplomato in ragioneria, svolge i lavori più disparati, dal bracciante agricolo all’operaio metalmeccanico, dal ragioniere al commerciante, dal promoter al conduttore radiofonico. Nel 1978 scrive “Cento lampioni”, il suo primo singolo, e nel 1986 fonda, con alcuni amici, “Orazero”, un gruppo musicale amatoriale.
La sua prima traccia “ufficiale” è “Anime in plexiglass / Bar Mario”, risalente al 1988, inciso con gli “Orazero”. Scoperto da Pierangelo Bertoli, riceve il Disco Verde al Festivalbar 1990, premio destinato al miglior cantante emergente della kermesse, con il pezzo destinato a fare storia “Balliamo sul mondo”.
La svolta nella carriera di Luciano Ligabue è nel 1995, anno della pubblicazione di “Buon compleanno Elvis”, album che segnerà la sua definitiva consacrazione, ricco di sonorità vicine ad un rock’n’roll di stampo americano, con pezzi destinati a divenire classici del suo repertorio, come “Vivo, morto o X”, “Hai un momento, Dio?” e “Certe notti”. L’album, autentico vertice compositivo dell’artista emiliano, venderà oltre un milione e duecentomila copie ricevendo il Disco di platino europeo e tre premi all’allora “Premio Italiano della musica PIM”.
L’esibizione, nel 1996, al Pavarotti & Friends con il tenore, quella al Montreux Jazz Festival con l’ex Rolling Stones Mick Taylor, la pubblicazione nel 1997 di “Su e giù dal palco” e nel 1998 la pubblicazione della colonna sonora del suo primo film da regista “Radiofreccia”, nel quale collabora con star come, tra gli altri, David Bowie, Iggi Pop, Lou Reed, regalano all’autore emiliano successo e popolarità che si consolida negli anni con illustri collaborazioni, nuovi album, concerti in stadi stracolmi e partecipazioni straordinarie a svariati eventi e festival.
Non ci sono solo la musica e le produzioni cinematografiche nella carriera di Ligabue, ma anche l’impegno sociale e politico, oltre che letterario che lo vede autore di romanzi e raccolte di racconti.
Tantissimi i premi ed i riconoscimenti in quarant’anni di carriera, dal World Music Awards come miglior cantante italiano nel 1990 ai tanti Telegatti, alle svariate vittorie al Festivalbar ed al Wind Music Award. Poi il “David di Donatello” come miglior regista esordiente per “Radiofreccia”, che gli regala anche la gioia di una “Nastro d’argento” per la regia, un “Globo d’Oro”, due “Ciak d’oro” ed un “Premio Flaiano” alla regia.
Svariati anche i premi per la carriera letteraria tra cui il “Premio Elsa Morante” per “Fuori e dentro il borgo” ed il premio “Fernanda Pivano” per “La neve se ne frega”.
Foto di Luciano Ligabue da Luciano Ligabue
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