Vigoleno è uno dei nostri borghi preferiti. Ci eravamo già stati nell’estate 2014 in occasione del matrimonio di un’amica, che aveva deciso di sposarsi in questo minuscolo villaggio fortificato sui Colli Piacentini, e ce ne siamo innamorati. Così abbiamo voluto tornarci cinque anni dopo per visitarlo con calma durante una fresca e piacevole domenica di primavera e ci siamo resi conto che Vigoleno, insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club, è davvero una meta imperdibile per gli appassionati di borghi medievali.
Il nome Vigoleno deriva dal latino “Vicus Lyaeo”, che significa “luogo consacrato a Bacco” per gli eccellenti vini qui prodotti, tra cui il Vin Santo. La caratteristica più evidente di Vigoleno è la sua struttura che potremmo definire ‘all inclusive’. Il castello, infatti, forma un tutt’uno con il borgo, completamente circondato dalle mura che corrono lungo il perimetro ovale della collina su cui il complesso antico è arroccato. Immerso in un paesaggio verdissimo, Vigoleno è un borgo perfettamente integro. Costruito nel decimo secolo, durante il Basso Medioevo veniva utilizzato come avamposto militare dal comune di Piacenza, per poi essere distrutto dai ghibellini e restaurato dalla famiglia guelfa degli Scotti, proprietari del mastio fino agli inizi del Novecento.
Vigoleno è inserito in un contesto naturalistico incredibilmente silenzioso e pacifico ma, varcando le mura difensive, sembra di addentrarsi in un piccolo mondo a parte ancora più soave. Il breve tratto in acciottolato che dall’ingresso principale (di fronte al parcheggio) conduce al cuore del villaggio incute una curiosità dal sapore fiabesco. Un grande orso in legno posto su un piedistallo ci dà ufficialmente il benvenuto a Vigoleno, invitando chi s’imbatte nella sua sagoma imponente a visitare il Museo degli Orsanti.
Realizzato dall’attrice e burattinaia Maria Teresa Alpi, il museo è un percorso rievocativo molto folcloristico che, attraverso la riproduzione di orsi in cartapesta a grandezza naturale e l’esposizione di antichi mezzi di trasporto, strumenti musicali, maschere, costumi di scena, quadri e stampe d’epoca, racconta la vita itinerante degli Orsanti, ammaestratori di orsi e artisti di strada che, durante il 1700, lasciavano le loro terre (Emilia Romagna, Toscana e Liguria) per raggiungere le piazze di Londra, Parigi e Praga, dove si esibivano insieme a questi giganteschi mammiferi, mettendo in scena spettacoli acrobatici e sorprendenti.
Dopo il Museo gli Orsanti, fate un giro all’interno del Castello di Vigoleno, che si eleva dalla piazza e circonda il borgo con le sue mura. Risalente al decimo secolo ma di stampo edilizio prevalentemente quattrocentesco, il mastio si sviluppa su quattro piani che ospitano sale d’armi, strumenti di tortura medievali e illustrazioni storiche. Salite in cima alle mura: passeggiando sul camminamento che dalla torre principale vi condurrà a quella meridionale, potrete godere di una vista magnifica sui colli piacentini, che in primavera diventano verdi come campi da golf. E se volete scattare foto e selfie a 360 gradi da una posizione più elevata, raggiungete la vetta della torre principale: una volta giunti lassù, dopo una breve ma ripida scalinata in legno compresa tra pareti strettissime, avrete la giusta ricompensa panoramica. Usciti dal castello, scattate una foto seduti sul bordo della fontana al centro della piazza, il cuore del borgo. Proseguite poi verso la Pieve di San Giorgio, una bellissima chiesa romanica a tre navate, fiore all’occhiello di Vigoleno.
Vigoleno, frazione del comune di Vernasca in provincia di Piacenza, sorge su un colle che si eleva tra la valle del fiume Ongina e quella dello Stirone. E’ facilmente raggiungibile in automobile, percorrendo la cosiddetta Via dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, che si insinua tra le campagne emiliane. Se arrivate dall’Autostrada A1, imboccate l’uscita Fiorenzuola D’Arda. Ad Alseno, troverete la prima rotonda: svoltate a destra e seguite le indicazioni per Vigoleno. Lasciate la macchina nel parcheggio che si trova al di fuori delle mura e… buon ritorno al Medioevo!
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