Sarà capitato a tutti di acquistare della liquirizia, attratti dal suo aspetto nero come il carbone e dal suo inconfondibile sapore tanto particolare quanto piacevole. Non tutti lo sanno ma l’Abruzzo è uno dei maggiori produttori di liquirizia e la cittadina di Atri è considerata la culla della lavorazione della radice di questa pianta: ad Atri, infatti, la liquirizia si produce da quasi 300 anni, con un successo nazionale e internazionale.

La liquirizia di Atri: una storia lunga secoli

La liquirizia che tutti consumiamo in forma di rotelle, caramelle, confetti o bastoncini, deriva da una pianta officinale nota anche ai popoli antichi: basti pensare che è stata trovata liquirizia anche nella tomba del famoso faraone Tutankhamon. È da sempre apprezzata per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, rinfrescanti e dissetanti: la liquirizia, come quella di Atri, si comporta dunque come vero e proprio antibiotico naturale, valido contro le infiammazioni gastrointestinali, contro la pressione bassa, il mal di gola e la tosse. In Italia, dunque anche nella cittadina abruzzese di Atri, la liquirizia è arrivata grazie ai domenicani e i primi documenti che attestano la produzione del cosiddetto “oro nero” in Abruzzo risalgono al 1433. La coltivazione della liquirizia prese subito piede in Abruzzo, probabilmente favorita dai terreni argillosi e particolarmente fertili qui presenti. a fermò l’ascesa della liquirizia, nemmeno la partenza dei frati domenicani: nel vecchio convento nacque la prima fabbrica di liquirizia di Atri, su iniziativa del Cavalier De Rosa.

Liquirizia
© Antonio Gravante Photographer

Alla scoperta del borgo, tra liquirizia e antichi romani

Atri è un borgo nato su tre colli che guardano tutti il mare Adriatico: in passato era chiamata Hatria e vi dimorò persino il grande imperatore romano Adriano. Passeggiando per il centro storico di Atri si incontrano molte botteghe artigianali che vendono liquirizia in ogni forma, dalla radice alla pasta, con tanto di fusilli o spaghetti fatti proprio di liquirizia. Anche visitando la bella Riserva Naturale dei Calanchi di Atri è possibile incontrare piantine di liquirizia che crescono tra profumatissimi capperi ed eleganti gladioli.
Chi si reca ad Atri per degustare la liquirizia artigianale, non può non dedicarsi alla scoperta della città, dalle Grotte Sotterranee con le cisterne romane alla Cattedrale di Santa Maria Assunta dove è possibile ammirare i mosaici delle terme romane sulle quali è stata eretta la chiesa. Da non perdere poi la Villa Comunale perché dai suoi belvederi la vista spazia su tutto il Comprensorio delle Terre del Cerrano fino al mare Adriatico.

Grotte Sotterranee di Atri, © Elio Torlontano
Grotte Sotterranee – © Elio Torlontano

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