Il Molise è forse la regione che più ha conservato la sua anima autentica, mantenendo ben saldo il rapporto con le tradizioni più antiche e con la natura: non tutti infatti sanno che in questa piccola regione si conserva una delle più vaste biodiversità di tutta Italia, con specie animali e vegetali variegate e rare. Il Molise permette di vivere una realtà a misura d’uomo, tanto è vero che non esistono città di grandi dimensioni ma solo pittoreschi borghi, tra i quali Trivento. Questo borgo, situato ad appena 17 Km da Campobasso, custodisce un importante patrimonio storico, che si affianca alle tradizioni tramandate da secoli come quella dell’uncinetto.
Cosa vedere a Trivento
Trivento è un piccolo borgo situato al confine con l’Abruzzo, nel cuore della Valle del Trigno: abbarbicato su un colle, è cinto da un territorio punteggiato da boschetti di larici, da querceti e da formazioni rocciose chiamate morge, parte del Parco delle Morge Cenozoiche del Molise.
Il nome rimanda alla posizione geografica del borgo molisano, esposto infatti ai venti provenienti da est, da sud e da nord. Il borgo è di origine sannita anche se dal III a.C. diviene parte della famosa Regio IV sotto Augusto. Nel corso della sua storia Trivento è stata retta da numerose signorie, dei Caldara e degli Angioini, che si susseguirono nell’occupare il Castello Ducale risalente al XIII secolo.
Foto di prolocoterventum.altervista.org
Passeggiare in un placido silenzio per gli stretti vicoli di Trivento è come fare un salto indietro nel tempo, tra case in pietra, fontanelle degli anni 30 in calcare e ghisa e poi irte scalinate che collegano la parte alta con quella bassa del borgo. Accanto ai resti del Castello Ducale, nel cui salone nobile sono ancora visibili pregevoli affreschi, si trova la Cattedrale romanica risalente a 1076 dedicata ai santi patroni Vittore, Celso e Nazario: il portale in pietra del XIII secolo e un mosaico del Cristo spiccano sulla facciata neoclassica, mentre all’interno sono conservati un bellissimo coro ligneo, stucchi settecenteschi e un altare maggiore del 1743.
Cattedrale dei Santi Nazario Celso e Vittore, Instagram/michelepermanente
La chiesa sorge sulla cripta di San Casto risalente all’XI-XII secolo, suggestiva con gli affreschi del XIII secolo alle pareti e il bassorilievo raffigurante la Santissima Trinità tra delfini e angeli. La cripta è a sua volta eretta su un antico tempio dedicato alla dea Diana e pare che questo luogo di culto pagano sia stato voluto dalla famiglia Florio, produttori di anfore che abitavano nella vicina Roccavivara, a 13 Km da Trivento: vi sono effettivamente qui i resti di una domus del I d.C., a due passi dal Santuario della Madonna di Canneto risalente al XII secolo, affiancato da un campanile costruito in stile gotico nel 1329 decorato con finestre trifore e merlature in cima.
Trivento, la patria dell’uncinetto
La Scalinata di San Nicola è il simbolo del borgo di Trivento ed è stata costruita a tre corsie in calcare bianco: i 365 gradini collegano la parte bassa del borgo alla parte alta chiamata Piano. Percorrendo questa bellissima salita non è raro scorgere qualche bottega artigianale che espone lavori all’uncinetto, una delle tipicità di Trivento.
Tutto è iniziato nel 2018 quando la signora Lucia Santorelli ha realizzato, in collaborazione con tutta la cittadinanza, un tappeto fatto all’uncinetto tanto lungo da ricoprire l’intera Scalinata di San Nicola. Questa iniziativa con scopo assolutamente benefico ha fatto il giro del mondo, destando clamore e interesse. Durante il periodo dell’Avvento dello stesso anno a Trivento si è poi realizzato in Piazza Fontana un grande albero di Natale, fatto con centinaia di centrini realizzati con la tecnica del crochet, tanto da farlo sembrare uno splendido mosaico colorato. Non stupisce dunque che oggi Trivento sia considerata la Capitale dell’Uncinetto.
Foto di prolocoterventum.altervista.org
Nel 2019 il borgo molisano ha avuto l’onore di ospitare la prima edizione dell’evento Yarn Bombing Day: artisti e appassionati di uncinetto di tutto il mondo, provenienti dal Canada, dall’Australia, dagli U.S.A. e dal resto d’Europa, hanno raggiunto Trivento per realizzare i loro lavoretti all’uncinetto. Ogni manufatto è stato poi esposto in un percorso che da Piazza Fontana arrivava sino al cuore del centro storico, in Piazza Cattedrale.
Uno dei periodi migliori per visitare Trivento può essere il mese di settembre, ovvero in occasione della Sagra dello zapp’ttone e dei cavatelli: sono due piatti tipici di Trivento, il primo a base di fegatini di agnello e trippa di vitello, mentre i secondi sono la classica pasta fresca condita con broccoli oppure con i funghetti cardoncelli.
Foto di Lucia Santorelli
Foto principale di Instagram/paoloscaranofotografo