Nella Liguria di Levante l’Unesco accende i riflettori sulle Cinque Terre, all’estrema propaggine orientale della regione. Fra i borghi ricchi di storia e salsedine, ecco Vernazza, le cui tipiche case colorate disposte intorno alla piazza principale risalgono l’anfiteatro roccioso che racchiude il porticciolo turistico già noto in epoca romana. Lo scenario è completato da due rocche saracene e da un’insolita chiesa, quella di Margherita d’Antiochia: sorge su una roccia a picco sul mare protetta da una fila di scogli e venne costruita nel 1318 in stile gotico-ligure dai maestri Antelami su un preesistente edificio, del quale resta oggi solo l’abside con decorazioni ad archetti pensili e lesene. La sua abside – e non la facciata – prospetta sulla piazza principale di Vernazza, borgo marinaro famoso nel presente ma la sua storia affonda le radici nel periodo romano. Il suo sviluppo prosegue nel Medioevo e nel 1088 il suo nome – da Gens Vulnezia – diventa Castrum Vernatio. Fra i più importanti monumenti di Vernazza spicca innanzitutto il castello dei Doria di Vernazza, proteso sul mare verso il Mesco, che oggi appare come un imponente bastione da cui s’innalza una torre cilindrica su un basamento quadrangolare, il Belforte. Sul versante opposto al castello si staglia il cinquecentesco “Torrione”, che si erge all’interno del giardino dei Padri Minori Riformati di San Francesco. Da qui partiva la cinta muraria che difendeva il monte di Vernazza la quale, infatti, risultava essere un borgo fortificato già nel 1080. La visita di Vernazza prosegue con la chiesa dei Frati, costruita sulla collina sovrastante il borgo nella metà del XVII secolo: al suo interno accoglie quattro cappelle decorate e sotto il pavimento quattordici tombe con lapidi in marmo scritte in latino.